Zerocinquantuno
·23 novembre 2025
Udinese-Bologna 0-3: il Tosco l’ha vista così…

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·23 novembre 2025

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Era una partita che temevo molto, non tanto per il campo di Udine sempre un po’ ostico per noi, quanto perché l’Udinese quest’anno gioca un calcio diverso, più palleggiato e con alcune individualità che nella passata stagione erano ancora inespresse (Ekkelenkamp), non del tutto sbocciate (Atta), o non ancora in rosa (Zaniolo).
Eppure il Bologna è riuscito a non far esprimere al meglio questi tre giocatori annullando Zaniolo con uno straordinario Heggem, limitando Ekkelenkamp con un attentissimo Pobega (eccezionale poi nel ripartire ogni volta che ve ne fosse l’occasione) e contenendo seppur con qualche incertezza Atta, ma qui siamo di fronte ad un calciatore destinato a platee più importanti: la coppia Moro-De Silvestri, comunque, ha limitato i danni.
Non a caso i bianconeri hanno palleggiato tanto quanto i rossoblù, ed erano anni che ciò non accadeva, quindi mi sento di fare i complimenti a mister Runjaic perché la sua squadra almeno un tentantivo di giocare a calcio lo sta mettendo in mostra: ieri ha perso e malamente, ma nel primo tempo è stata la formazione (insieme alla Roma) che più ci ha messo in difficoltà, pur mantenendo alcune peculiarità storiche come la fisicità e il fallo sistematico.
L’Udinese attuale, quando entra in possesso del pallone, non lancia solo in avanti cercando di andare ‘a rimbalzo’, bensì prova a costruire prendendosi dei rischi che ieri ha pagato a caro prezzo ma che alla lunga saranno utili proprio per quel cambio di mentalità finalizzato ad abbandonare lo stereotipo della squadra anti-gioco, che ormai da quelle parti è diventato un marchio di fabbrica.
Le difficoltà incontrate dal Bologna sono probabilmente dipese anche dalle tante rotazioni necessarie che mister Italiano ha dovuto mettere in pratica, ma i friulani hanno offerto trenta minuti di ottimo livello e il mio augurio è che la Serie A possa ritrovare in tal senso una piazza abituata per vent’anni ad un calcio che era un modello, e non a quella roba vista nelle ultime sei-sette stagioni.
Modello che invece è ormai diventato il nostro BFC, capace di far sembrare meno complicata una gara che nascondeva tante insidie: non siamo neppure ad un terzo del campionato, ma la continuità del calcio di Italiano è un’assicurazione sulla tenuta fisica e mentale di un gruppo che appare motivatissimo nel perseguire certi obiettivi.
Semmai va riscontrata un’attitudine a delle giocate codificate: il lancio di Moro per Orsolini, il controllo e la lucidità di ‘Orso’ nel non farsi ingolosire dal tiro e servire l’accorrente Pobega, dimostrano come il lavoro certosino sui dettagli possa rappresentare il salto di qualità necessario a vincere quelle partite che per scelte individuali errate a volte non porti a casa.
Che dire poi della ferocia con cui la squadra pressa? Già in vantaggio Castro ha fatto partire una pressione super offensiva supportata da tutti i compagni per rubar palla e raddoppiare, così come nel gol dello 0-3 coi rossoblù ancora in pressing al minuto 93!
Come si dice pure? Se deve andar male, che vada sempre così!
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