Calcio e Finanza
·16 novembre 2025
Ultimatum della Fiorentina al Comune: «Accordo sullo stadio entro dicembre o ne restiamo fuori»

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·16 novembre 2025

La Fiorentina alza il tono sul futuro del nuovo stadio Franchi. Alessandro Ferrari, direttore generale viola, delinea un quadro di forte preoccupazione e lancia un ultimatum al Comune: senza un accordo entro dicembre il club potrebbe restare fuori dal progetto.
Il punto di partenza è l’incontro previsto con la UEFA, al quale la Fiorentina parteciperà insieme alla sindaca Funaro per illustrare lo stato dell’arte del progetto. Un appuntamento che, però, non implica un ruolo attivo del club: «Noi saremo lì solo come uditori. La UEFA vuole vedere l’avanzamento dei lavori, avere garanzie e certezze che vengano rispettate le scadenze che sono state date a tutti quelli che si sono candidati per gli Europei. Quindi è un discorso progettuale e noi, ahimè, non abbiamo nulla da dire, anzi, abbiamo solo da sperare».
Ferrari non nasconde il proprio disappunto per come il Comune ha gestito l’intero iter: «Il punto è che la Fiorentina, che tendenzialmente sarà l’unica fruitrice di uno stadio nuovo a Firenze, non è stata neanche coinvolta nel progetto. Non eravamo d’accordo su molte cose, siamo andati anche in tribunale, ma il Comune ha fatto di testa sua con il risultato che la Fiorentina sta perdendo un sacco di soldi e siamo già in ritardo sui lavori».
Una perdita economica significativa, già quantificata dal club: «Solo di biglietti 5 milioni all’anno. Se poi ci aggiungiamo bar, ristoranti, merchandising, sponsor e quant’altro si aggiungono altri 3-4 milioni». Il tempo perso, aggiunge il dg, pesa come un macigno: «Purtroppo si è perso un sacco di tempo. Due anni con Barone-Nardella e un anno con me e Funaro. Ma la sindaca lo sa, se entro dicembre si riesce a siglare un accordo la Fiorentina farà parte del secondo lotto del progetto, però mancano un sacco di informazioni che ancora non abbiamo. E il tempo stringe».
Le informazioni mancanti, spiega Ferrari, sono decisive per scegliere se aderire alla seconda fase del progetto: «Ci devono dire se le nostre condizioni vanno bene e noi dobbiamo decidere se le loro previsioni di lavori ci stanno bene».
Il rischio di restare fuori, oggi, è concreto: «Oggi sì. Rimaniamo assolutamente disponibili a valutare tutto quello che il Comune ci farà vedere. Anche noi dobbiamo mandare ancora qualche dato però oggi, a differenza di qualche mese fa, c’è il rischio che la Fiorentina rimanga fuori dal progetto».
E se ciò accadesse, lo scenario è chiaro: «Che il Comune se lo farà da solo, senza la Fiorentina. E quando sarà finito ci troveremo un impianto pronto, sperando che sia uno stadio adeguato alle nostre esigenze ma, soprattutto, a quelle dei tifosi».
Il dirigente allarga poi lo sguardo al contesto nazionale, ricordando come la candidatura italiana per gli Europei evidenzi un panorama impiantistico problematico: «È vero, si può dare anche una lettura positiva perché almeno a Firenze i lavori sono iniziati. Ma a Milano, con investimenti diversi, si abbatte San Siro e si fa uno stadio completamente nuovo da 80 mila posti dove le società sono responsabili del progetto. Una bella differenza».
La diffidenza verso Palazzo Vecchio è palpabile: «Uno stadio dove i lavori iniziano nel 2024 e, forse, finiscono nel 2029 nasce già vecchio». Un’affermazione rispetto alla quale la sindaca Funaro ha ribadito certezze sui tempi, ma Ferrari preferisce attendere: «Vediamo. L’ho detto, siamo spettatori interessati di quello che sta succedendo. Aspettiamo di avere le ultime risposte».
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