Vaciago sicuro: «Se la Juve avesse corso col Como come ha fatto a Madrid… La squadra di Tudor non è da buttare ma mi rimangono questi dubbi» | OneFootball

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·23 ottobre 2025

Vaciago sicuro: «Se la Juve avesse corso col Como come ha fatto a Madrid… La squadra di Tudor non è da buttare ma mi rimangono questi dubbi»

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Vaciago sicuro: «Se la Juve avesse corso col Como come ha fatto a Madrid… La squadra di Tudor non è da buttare». Lo scrive il direttore di Tuttosport

Un’altra sconfitta per la Juventus, la seconda consecutiva dopo quella pesante di Como. Tuttavia, cadere 1-0 al Bernabeu contro il Real Madrid ha un sapore decisamente differente. Nella notte di Champions League, i bianconeri hanno finalmente mostrato una reazione caratteriale, tenendo testa con orgoglio a una delle squadre più forti del mondo. La prestazione è stata incoraggiante, sebbene le cose da sistemare, soprattutto in fase offensiva, restino evidenti.

Su questo dualismo tra risultato e atteggiamento si è soffermato il direttore di TuttosportGuido Vaciago. Dalle colonne del quotidiano oggi in edicola, Vaciago ha analizzato la prova della squadra di Tudor, sottolineando l’importanza dell’intensità messa in campo.


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«Se la Juventus avesse corso così, domenica scorsa, non avrebbe perso con il Como. Se giocasse così le prossime partite contro Lazio, Udinese e Cremonese, potrebbe fare più punti di quelli fatti nelle ultime tre di campionato», ha esordito il direttore.

Subito dopo, però, Vaciago lancia un monito per evitare facili entusiasmi. Giocare da sfavoriti in Europa non è come giocare in Serie A, dove le avversarie si chiudono.

«Questo non vuol dire che la Juventus ha svoltato, perché battagliare al Bernabeu con poco da perdere e tutto da guadagnare (in contropiede) non è la stessa cosa che provare a scardinare difese con dieci avversari dietro la linea della palla. Ma la notte del Bernabeu significa che la Juve non è da buttare».

Infine, il direttore di Tuttosport solleva alcuni dubbi tattici sulle scelte dell’allenatore, apparse poco comprensibili durante la gara, specialmente nella gestione dei cambi e degli interpreti:

«Perché deve essere, il pur ottimo, Kalulu a fare i cross da destra e non un giocatore più tecnico? Perché togliere Yildiz e Vlahovic insieme? E perché poco prima togliere Thuram, che stava giocando bene? Nessuno di loro sembrava stanco, mentre Koopmeiners appariva ancora una volta fuori luogo in un contesto simile. E quale tipo di maledizione ha colpito Openda e David?».

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