PianetaChampions
·15 settembre 2024
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·15 settembre 2024
L’allenatore del Torino Paolo Vanoli ha parlato in conferenza stampa dopo il pari col Lecce come riportato da TMW.
Come stanno gli infortunati? “Per gli infortunati tireremo le somme domani, sicuramente Vojvoda ha qualcosa più di un crampo”
Per fortuna non avete perso… “Vogliamo provarci, ma dobbiamo essere equilibrato. Non avevamo fatto niente di importante, ma ora non abbiamo fatto male. Le prestazioni sono più importanti dei risultati, da qui passa la crescita. Abbiamo incontrato squadre contro cui proponevano gioco, ora dobbiamo imparare a comandare il gioco contro le dirette avversarie. Oggi non mi è piaciuto che non abbiamo mai avuto equilibrio, abbiamo preso tante transizioni e nel primo tempo eravamo troppo lenti”
Cosa è mancato? Dobbiamo essere più incisivi: a volte andiamo in tanti sopra la linea della palla. Oggi siamo stati lenti a trovare il play e le punte, siamo andati poco in profondità. C’era intasamento centrale, ma per caratteristiche dobbiamo migliorare”
Come mai non hanno brillato Adams e Zapata? “Dobbiamo servirli meglio. Oggi lo abbiamo fatto poco e lentamente. Ma è un processo di crescita. Sarei presuntuoso se non mi aspettassi un momento in cui facciamo una prestazione sottotono, ma bisogna tirare fuori le cose positive: i ragazzi vogliono provarci. Ma per fare qualcosa importante, serve qualcosa di più”
Pedersen e Sosa? “Ho una rosa su cui devo lavorare. Per Sosa devo guardare il suo storico, veniva da tre gare in 10 giorni e un periodo di inattività. Pedersen ha fatto bene in fase offensiva, deve migliorare perché deve imparare a giocare a cinque”
Cosa l’ha sorpresa nel Lecce? E come considera la squadra di Gotti? “Mi aspettavo la pericolosità di questa partita. Non abbiamo fatto bene l’equilibrio. Dobbiamo essere umili e guardare avanti: per me, in una stagione serve equilibrio. Non ci siamo mai esaltati, ma sapevamo che oggi si sarebbe visto cosa ci serve per crescere. E’ un processo”
Avete sbagliato tanti passaggi… “L’ho detto, abbiamo sbagliato tanto tecnicamente. E così subisci ripartenze. Anche per stanchezza o perché quando trovi squadre chiuse e compatte, dobbiamo sapere come affrontarle”
Avete concesso troppo, è un campanello d’allarme? “Non è un campanello d’allarme. Non c’è stato il tempo di lavorare, sono fattori che fanno parte del processo. Sia con il Venezia sia oggi abbiamo subito troppo, devo capire come trovare meglio l’equilibrio”
Quanto tempo servirà per affinare i meccanismi? “Quando si entra in una squadra nuova, insegnare a ragazzi che vengono da tre anni in un modo vuol dire cambiare tutto. Appena si perde un attimo di autostima, torni a rifugiarti in ciò che conosci meglio. Ma siamo stati bravi, sono gare che devono insegnare e farci crescere”