Calcionews24
·9 giugno 2025
Vazquez, il bivio del “Mudo”: l’ultima sfida in A con la Cremonese o il richiamo del cuore a Belgrano

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·9 giugno 2025
Mentre a Cremona l’eco dei festeggiamenti per la promozione in Serie A si sta lentamente attenuando, lasciano spazio alle riflessioni e alle strategie per il futuro. In un clima di incertezza che avvolge le figure chiave del club, dal tecnico Giovanni Stroppa al direttore sportivo Simone Giacchetta, un nome risuona con un’eco diversa, più intima e personale: quello di Franco Vázquez. A 36 anni, dopo una stagione da leader tecnico assoluto, “El Mudo” è arrivato al bivio più romantico e complesso della sua carriera. Da una parte, la tentazione di un ultimo, affascinante ballo in Serie A; dall’altra, il richiamo potente e viscerale di casa, di quel Belgrano da cui tutto è iniziato.
La promozione della Cremonese porta indelebile la sua firma. In una Serie B logorante e fisica, Vázquez è stato l’uomo capace di cambiare il ritmo, di accendere la luce con una giocata, di dettare i tempi con la sua classe superiore. Non è mai stato un giocatore da statistiche di corsa, ma la sua influenza sul gioco grigiorosso è stata immensa. È stato il cervello della squadra, il punto di riferimento a cui affidare il pallone nei momenti di difficoltà, il fantasista in grado di trasformare una trama di gioco prevedibile in un’occasione da gol con una delle sue pennellate di sinistro. Giovanni Stroppa ha costruito su di lui il baricentro qualitativo della squadra, affidandogli le chiavi della trequarti e venendo ripagato con una stagione di pura maestria, fatta di assist, controllo del gioco e una leadership silenziosa ma pesante all’interno dello spogliatoio. La sua esperienza si è rivelata fondamentale, soprattutto nei playoff, dove la sua capacità di gestire la pressione ha fatto la differenza.
Ora, con la Serie A conquistata sul campo, si apre il primo scenario. La Cremonese vorrebbe trattenerlo, per fare di lui la pietra angolare di un progetto che, come dichiarato dalla società, dovrà essere più sostenibile e mirato rispetto all’ultima, sfortunata, apparizione nella massima serie. Per Vázquez sarebbe una sfida affascinante: tornare a calcare i palcoscenici più importanti d’Italia nove anni dopo la sua esperienza a Palermo, a un’età in cui molti hanno già appeso gli scarpini al chiodo. Sarebbe la chiusura perfetta di un cerchio italiano che lo ha visto protagonista anche a Parma, la dimostrazione di poter essere ancora decisivo al livello più alto. È l’opzione della ragione, dell’ambizione professionale, dell’orgoglio di un campione che non si sente ancora pronto per i titoli di coda.
Dall’altra parte dell’oceano, però, il cuore batte forte. L’alternativa non è semplicemente un generico “ritorno in Argentina“, ma un’unica, specifica destinazione: il Belgrano. Il club di Córdoba, “El Pirata“, è la sua culla calcistica, la squadra che lo ha lanciato e a cui è rimasto legato da un affetto indissolubile. Tornare a casa significherebbe chiudere la carriera dove tutto è cominciato, davanti alla sua gente, indossando la maglia del cuore. Sarebbe una scelta puramente sentimentale, dettata dal desiderio di riavvicinarsi alle proprie radici e di regalare l’ultimo capitolo della sua storia a chi lo ha visto crescere. Un campionato meno competitivo, forse, ma un carico emotivo impareggiabile.
La decisione finale spetta solo a lui. Cremona attende, sperando in un’altra stagione di magia per affrontare la Serie A con un faro di talento ed esperienza. Córdoba sogna, attendendo il ritorno del figliol prodigo. Testa o cuore, l’ultima sfida o il ritorno a casa: il futuro del “Mudo” è tutto in questo romantico dilemma.