Vecchi spiega: «Seconde squadre fondamentali, lo dicevo da anni. Ecco l’obiettivo dell’Inter U23, i nostri talenti…» | OneFootball

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·10 ottobre 2025

Vecchi spiega: «Seconde squadre fondamentali, lo dicevo da anni. Ecco l’obiettivo dell’Inter U23, i nostri talenti…»

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Le parole di Stefano Vecchi, allenatore dell’Inter U23, sul suo inizio di stagione con la seconda squadra nerazzurra. Tutti i dettagli in merito

Stefano Vecchi ha parlato al Corriere della Sera del nuovo progetto dell’Inter con l’U23.

PRIMI MESI CON L’INTER U23 – «Per quello che si è visto nelle prime otto gare, posso dire che il gruppo lavora bene. Sta facendo dei passi avanti ed è formativo poterci confrontare con squadre di C. Ci costringono ad andare sempre più forte. I ragazzi lo stanno facendo, i risultati sono soddisfacenti».


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IMPORTANZA DELLE SECONDE SQUADRE – «L’ho sempre ritenuto uno step fondamentale. Lo dicevo già anni fa, non solo adesso. La maggior parte dei ragazzi ha bisogno di questo percorso di crescita. Ci sono calciatori che dalla Primavera vanno in prima squadra o in serie B, ma le seconde squadre permettono ad altri giocatori di continuare la formazione nel proprio club. Ed è un vantaggio perché c’è tempo per aspettarli e valorizzarli. In altre realtà non è sempre così».

COSA IMPARA UN GIOVANE DALLA SERIE C – «C’è agonismo, c’è un ritmo diverso. I ragazzi che abbiamo noi sono di qualità, ma la qualità va usata sotto pressione e contro avversari che hanno una forza diversa rispetto a quella che si trova nei campionati giovanili o in Primavera. Dall’Inter possono uscire giocatori formati e completi. Calciatori che quando escono da qui non devono fare gavetta. L’obiettivo più alto è quello di formarli per la prima squadra, anche perché il divario Primavera-prima squadra è alto, soprattutto in club di livello internazionale. L’Under 23 è un altro step nella crescita. Possono arrivare tanti ragazzi che hanno fatto la Primavera, ma non tutti possono giocare con continuità e dimostrare di essere funzionali o subito pronti».

OBIETTIVO U23 «L’Under 23 ha anche come obiettivo quello di mantenere la categoria. Quest’anno per noi è una prova su tutto quello che riguarda l’organizzazione. Per noi è una novità, stiamo lavorando tanto. A partire dalla proprietà e dai nostri dirigenti, che vengono a vedere le partite e dimostrano di credere in quello che stiamo facendo. Così come devono crederci i ragazzi».

COSA LE VIENE CHIESTO – «La base sulla quale partire era formare una squadra competitiva, che senza patemi ci permettesse di restare in C. All’interno di tutto questo anche valorizzare il più possibile i giovani che escono dal nostro vivaio. Nel nostro undici titolare mediamente abbiamo 5-6 ragazzi che l’anno scorso facevano la Primavera. Poi ne entrano sempre 2-3: quindi, siamo a otto-nove che stanno facendo un campionato competitivo come quello di C».

GIOCATORI DA PRIMA SQUADRA – «Ci sono ottime potenzialità. Secondo me bisogna valutarli nell’arco di una stagione perché magari fanno bene qualche mese e poi frenano. Un giocatore vero, invece, deve andare bene tutta la stagione. Avremo le idee più chiare più avanti».

AKINSANMIRO – «Non l’ho allenato io. Si è fatto trovare, come altri, già più pronto. Se fosse qui, farebbe parte di questa squadra. La nostra idea è formarli, appunto, e mandarli in prima squadra. Non è facile, ma è una bella sfida».

PROSSIMA SFIDA ALL’ALCIONE – «Ha un progetto lungimirante. Hanno inserito giocatori di categoria che alzano il loro livello. Mi sembra un club che voglia muoversi facendo i passi giusti, senza bruciare le tappe. Sono anche ambiziosi».

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