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·11 settembre 2025

"Vendi il Torino"! Ecco la risposta di Cairo all'invito di un tifoso

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Urbano Cairo al Festival della Comunicazione: “Non resterò al Torino a vita, ma serve un compratore serio”

Durante il Festival della Comunicazione, Urbano Cairo è salito sul palco insieme al critico televisivo Aldo Grasso. Nel corso dell’intervista, il presidente del Torino FC ha ripercorso vent’anni di gestione granata e ha risposto anche con ironia a una provocazione arrivata dal pubblico: “Vendilo!”.

“Eh beh… (ride). Ma io ho già detto che non voglio restare al Torino per sempre. Quindi, a chi ha detto ‘vendilo’, rispondo: tranquillo, prima o poi lo venderemo. Però non posso cedere la società al primo che passa: sarebbe un problema.”

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Urbano Cairo


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“Serve qualcuno più bravo e con più risorse”

Cairo ha chiarito che la cessione del Torino non è esclusa, ma dovrà avvenire in condizioni ideali:

“È importante trovare qualcuno più bravo e con più soldi. Più bravo si può trovare anche facilmente, ma servono anche investimenti seri. Prima o poi ci arriveremo. Intanto continuo a gestire il club con impegno e responsabilità. Quest’anno abbiamo investito oltre 30 milioni, con un monte stipendi da parte sinistra della classifica.”

“Ho fatto 20 anni al Toro. Prima di me, 7 presidenti in 20 anni”

Il presidente ha poi ricordato il lungo periodo alla guida del club:

“Ho appena fatto 20 anni da presidente. Nei 20 anni precedenti, il Torino ha avuto 7 presidenti, molti dei quali anche molto ricchi, come Sergio Rossi, che arrivò secondo nel 1984 ma lasciò dopo cinque anni, esasperato dalle contestazioni. Dopo di lui ci furono Gerbi-De Finis, Borsano, Goveani, Calleri, Vidulich, Cimminelli… e poi il fallimento.”

“Quando ho preso il Toro era fallito, in rosa c’erano solo 9 giocatori”

Cairo ha anche ricordato in che condizioni trovò la società nel 2005:

“Quando presi il Toro, il proprietario era un certo Giovannone, un importatore di badanti rumene… (il pubblico ride). Avevamo solo 9 giocatori: il migliore era Oscar Brevi, che aveva 38 anni. In soli 7 giorni abbiamo costruito una squadra, e l’11 giugno 2006 siamo saliti in Serie A dopo quella storica Toro-Mantova con 60.000 persone allo stadio.”

“Abbiamo fatto cose buone, altre meno. Ma il Toro è tornato stabile in A”

“Abbiamo ottenuto risultati altalenanti, ma siamo in Serie A da 14 anni, quasi sempre nella parte sinistra della classifica. Prima di me, il Toro aveva fatto 6 anni in B e solo 4 in A negli ultimi 10.”

Cairo ha poi fatto un paragone con altre squadre che oggi sono in difficoltà:

“Nel 2004, prima che prendessi il Toro, al 4° posto c’era la Sampdoria, al 5° il Palermo, al 6° l’Udinese. Ora? La Samp è in B, il Palermo pure. L’Udinese è in A, ma non fa più grandi risultati. Il calcio cambia velocemente.”

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Cairo: “Non contesto i tifosi, ma in partita bisogna sostenere la squadra”

Cairo ha poi commentato il rapporto con la tifoseria, spesso in protesta:

“Io rispetto i tifosi e anche le contestazioni, ci mancherebbe. Però credo che durante la partita sia fondamentale sostenere la squadra. Se continui a gridare ‘Cairo vattene’ mentre si gioca, evidentemente non stai sostenendo il Toro. Quella frase è diventata quasi un acufene, mi ci sono abituato! (ride, ndr)”.

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