Inter News 24
·1 novembre 2025
Verona Inter, Pellissier ricorda lo scontro con Chivu: «Quel giorno poteva finire diversamente, ma ci ha uniti»

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Un rumore sordo, poi il buio. Era il 6 gennaio 2010, stadio Bentegodi di Verona, quando Cristian Chivu e Sergio Pellissier si scontrarono violentemente di testa durante Chievo-Inter. Da quel giorno la vita dell’attuale tecnico nerazzurro cambiò per sempre: un intervento chirurgico d’urgenza alla testa, una lunga riabilitazione e il ritorno in campo con il celebre caschetto protettivo, simbolo della rinascita.
Domenica Chivu tornerà su quel campo, per la prima volta da allenatore dell’Inter, con la consapevolezza che proprio lì iniziò la sua “seconda vita”. E a ricordare quell’episodio è lo stesso Pellissier, oggi presidente onorario del Chievo, in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.
«Guardando la palla, me lo sono trovato davanti. Eravamo troppo vicini per evitarci. Ho chiuso gli occhi e… bum. Ci siamo scontrati. Sono caduto pesantemente e non ricordo molto di quei momenti, solo una grande paura», ha raccontato Pellissier. «Ho capito subito che era qualcosa di grave, si percepiva dalle reazioni dei medici. Fortunatamente a Verona hanno fatto un lavoro eccezionale: se fosse successo altrove, forse sarebbe andata diversamente».
L’ex attaccante gialloblù spiega poi come quell’episodio lo abbia segnato profondamente: «Mi ha insegnato quanto la vita sia fragile. Cristian ha avuto una forza mentale straordinaria: ha voluto tornare subito e ha vinto tutto. Siamo rimasti molto legati, ci salutiamo sempre con affetto. È un ragazzo eccezionale».
Pellissier ha parole di stima per il lavoro dell’attuale allenatore nerazzurro: «Mi piace la sua Inter. È una squadra concreta, gioca bene e sa essere efficace. Non era facile ripartire dopo un ciclo importante, ma lui ha portato idee nuove e si vede che ama quei colori. È uno che non cerca scuse, e questo nel calcio moderno è raro».
Infine, uno sguardo ai giovani: «Finché c’è Lautaro, è dura per Pio Esposito o Bonny, ma è un bene perché hanno il migliore degli insegnanti. Lautaro è completo, viene da un calcio di altri tempi. Pio ha qualità e testa, può diventare una speranza per tutta l’Italia».
Chivu e Pellissier, quindici anni dopo, si ritroveranno di nuovo al Bentegodi: stavolta non da avversari diretti, ma da uomini che da quella notte hanno imparato lo stesso insegnamento — la fragilità della vita e la forza della rinascita.









































