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·12 novembre 2024
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Il Messaggero (A. Angeloni) – Un centravanti (di riserva), due esterni (possibilmente bassi) e un difensore centrale. Questi i desiderati di Ivan Juric per il mercato di gennaio, prima di sapere che la sua avventura nella Roma si sarebbe conclusa con largo anticipo rispetto al previsto. Desideri, non capricci. Perché di questo aveva e ha bisogno, ora più che mai, la Roma. Sono esigenze al di sopra del nome dell’allenatore. Entrate (soprattutto e uscite (necessarie, doverose): così sarà, a gennaio e poi a giugno. Il progetto cambia, si rinnova, si ricomincia daccapo, insomma. E c’è chi in questo nuovo futuro ci entrerà poco, come Paredes, che già si è promesso al Boca. Stesso dicasi per Hummles, che non ha più intenzione di ammuffire in panchina. Anche Cristante, questa è l’impressione, è arrivato alla fine di un ciclo, così come El Shaarawy, che va a scadenza di contratto. Ciò che è certo è che la Roma ma non può andare avanti con il solo Shomurodov alle spalle di Dovbyk.
Dybala è più seconda punta che centravanti, anche se falso. E in questo contesto anche il futuro dello stesso Paulo, a gennaio o giugno, può prendere altre direzioni. Il suo destino è anche legato alle famose presenze minime. Fino a ora, Dybala ha saltato quattro partite, due per scelta tecnica e due per infortunio. Cinque volte è stato impiegato meno di quarantacinque minuti. La situazione non è proprio chiarissima, bisognerà capire che ne sarà di lui con la nuova gestione. Infine c’è il capitolo Pellegrini. A guardarlo ora sembra molto distante dalla Roma, ma pensare a una sua partenza a gennaio è difficile. Per l’estate il discorso cambierà.
Foto: [Michael Campanella] via [Getty Images]
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