BundesItalia
·26 aprile 2021
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L’ufficialità potrebbe arrivare il 16 aprile, ma ormai la decisione sembra ormai essere già stata presa. Il Viktoria Berlino, capolista della Regionalliga Nordost, uno dei gironi della quarta serie tedesca, ferma per la pandermia dal novembre del 2020, dovrebbe giocare in 3.Liga. Una promozione che segnerebbe il ritorno tra i professionisti di un club, che ha scritto una pagina importante della storia del calcio tedesco degli albori.
Precursori – Berlino, alla fine dell’Ottocento, è una delle culle del Fussball. Il Gioco nella capitale del Secondo Reich è arrivato nel 1881 grazie ad alcuni emigranti inglesi e negli anni seguenti fioriscono i club. Nel 1888 i fratelli Jestram creano insieme ai loro compagni dell’”Askanisches Gymnasium” il BFC Germania, che utilizza inizialmente i terreni dove successivamente sorgerà l’aeroporto di Tempelhof. Un anno dopo, nel giugno 1889, cinque ragazzi berlinesi fondano il FC Viktoria, che dodici mesi dopo si fonderà con un club di cricket, dando vita al “Berliner Thorball- und Fußball-Club Viktoria von 1889”.
Campioni… in ritardo – Questa nuova squadra diventa una delle protagoniste del campionato berlinese, organizzato dal 1891 dal Deutsche Fußball- und Cricket Bund (DFuCB). Nonostante la forte concorrenza tra il 1893 e il 1897 il BFC Viktoria vince cinque titoli cittadini consecutivi, mettendosi spesso dietro i rivali del BFC Germania. Nel 1894, l’anno in cui il BFC riesce pure a battere il Dresden English Football Club, considerata una delle migliori squadre di Germania, la DfuCB vorrebbe organizzare una fase finale per determinare il migliori club dell’Impero. Delle due invitate il DFV 1878 di Hannover rifiuta perché loro giocano il “rugby football” (l’attuale rugby), mentre l’FC Hanau 93, formazione dell’Assia rinuncia perché vorrebbe giocare in casa e perché non si può permettere la trasferta nella capitale. Il torneo viene così cancellato e per “recuperarlo” ci vorranno… 103 anni. Nel 2007 infatti le due squadre si incontreranno in una sfida andata e ritorno, disputata con i palloni di fine Ottocento e che finirà con la vittoria del BFC Viktoria 1889, a cui verrà riconosciuto dalla DFB un titolo “non ufficiale”.
L’epoca d’oro – I berlinesi, che saranno nel 1900 tra i membri fondatori della Federcalcio tedesca, campioni di Germania poi lo diventeranno davvero. Dopo una finale persa contro il Freiburger Fc nel 1907, il Viktoria si ripresenta l’anno successivo alla fase conclusiva a eliminazione diretta. Ai quarti gli “Himmelsblauen”, i celesti, liquidano in trasferta per 7-0 i debuttanti del VfB Königsberg, club dell’odierna Kaliningrad in Russia (ai tempi Prussia Orientale, provincia dell’Impero tedesco) e nella semifinale si sbarazzano sempre fuori casa del Wacker Lipsia. La finale è a Berlino, ma si gioca a Tempelhof sul campo dei rivali del BFC Germania. L’avversario sono i Stuttgarter Cickers, a cui manca Otto Löble perché svolge il servizio militare e l’infortunato Karl Reich. È un match combattuto, il cui eroe è il capocannoniere del torneo Willi Worpitzky autore di una doppietta nel 3-1 finale. Dopo un’altra finale persa nel 1908, il BFC Viktoria fa il bis nel 1911. Dopo aver superato senza giocare il Lituania Tilsit, i cui giocatori non avevano ricevuto il permesso dei loro datori di lavoro, in semifinale i berlinesi liquidano 4-0 in trasferta l’Holstein Kiel. Ad aspettarli in finale, a Dresda, il VfB Leipzig, il club che nel 1903 aveva vinto il primo titolo tedesco della storia. Il risultato è lo stesso del 3-1 e l’uomo decisivo è sempre Worpitzky, che ha segnato di nuovo due reti.
La caduta e i lampi – Dopo la Prima Guerra Mondiale il BFC Viktoria, che prima del 1914 aveva anche collezionato pure tre Coppe di Berlino e una serie di titoli cittadini, non riesce a stare costantemente nell’élite del calcio tedesco. Nella capitale comincia a brillare l’Hertha e a livello nazionale il miglior periodo è quello degli Anni Trenta, dove il Viktoria ottiene la partecipazione alla Gauliga, la neonata massima serie organizzata su gironi della Germania Nazista. Nel 1934 disputerà addirittura alla fase finale, arrendendosi in semifinale al Norimberga, poi finalista perdente contro lo Schalke. Nel dopoguerra, con la divisione della Germania e di Berlino, il Viktoria diventa una delle protagoniste della Oberliga Berlin, uno dei gironi in cui era articolato il campionato della Germania Ovest. Nel 1955 e nel 1956 gli “Himmelsbauen” si qualificano per il torneo che assegna il Meisterschale. È una “Cenerentola” che in due apparizioni colleziona 10 sconfitte e due pareggi. Nel 1960 i ragazzi che giocano a “Friedrich-Ebert-Stadion” rischiano addirittura la bancarotta. Per salvarsi i dirigenti invitano il 16 agosto di quell’anno addirittura il Real Madrid di Ferenc Puskas e Alfredo Di Stéfano per sfidare una selezione mista di calciatori di Hertha e Viktoria. Si presenteranno in 30mila, che vedranno la vittoria dei blancos per 1-0.
I dilettanti e la fusione – A inizio Anni Sessanta dopo non essersi qualificati per rappresentare Berlino nella neonata Bundesliga il Viktoria vive più di quarant’anni d’anonimato sportivo, patendo anche l’immissione delle squadre della ex DDR dopo la Riunificazione. Decisivo è il 2013, che è l’anno del trionfo in quinta serie e della notizia della fusione (già tentata nel 2002) con il Lichterfelder FC Berlin 1892, per dare vita al FC Viktoria 1889 Berlin. L’obiettivo dichiarato è diventare la terza forza del calcio berlinese. I problemi non si risolvono tanto che nel 2018, per uscire da una situazione finanziaria difficile dovuta a una cocente delusione (la fine dell’interessamento del magnate di Hong Kong Alex Zheng) si decide per separare dal punto di vista societario la prima squadra dalle altre formazioni, che costituiscono la più grande sezione calcistica di una società tedesca, con 65 squadre e più di 1600 membri.
Il futuro, nonostante la promozione però rimane è tutto da scrivere, visto che il FC Viktoria 1889 Berlin, oltre alla possibile sostenibilità economica della 3.Liga e l’allestimento di una rosa competitiva, ha una questione non da poco da risolvere, lo stadio per le partite casalinghe. Lo Stadion Lichterfelde dove ha giocato le ultime stagioni non ha i requisiti per la terza divisione e gli altri impianti cittadini non sono disponibili. In questa nuova avventura a guidare i berlinesi ci sarà anche un azzurro, l’allenatore di origine italiana Benedetto Muzzicato, ex giocatore tra gli altri di Union Berlino e del Werder Bremen II.