Juventusnews24
·20 settembre 2025
Vlahovic Juve, il serbo è un fantasma contro il Verona: la sua prova dura 55′, i numeri lasciano senza parole e una certezza: è meglio da partita in corso?

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·20 settembre 2025
Una prestazione da vero e proprio fantasma, che si chiude al 57′ minuto con una sostituzione inevitabile. La partita di Dusan Vlahovic contro l’Hellas Verona è stata una delle più anonime delle ultime in maglia Juventus. L’allenatore Igor Tudor, con il risultato fermo sull’1-1, ha deciso di richiamarlo in panchina per inserire Lois Openda, una bocciatura che riapre un dibattito già accesosi nelle scorse settimane.
I numeri della partita del centravanti serbo, classe 2000, sono impietosi e raccontano di un giocatore completamente fuori dalla manovra. Il dato più allarmante è quello dei soli 13 tocchi in quasi un’ora di gioco, una statistica che certifica il suo totale isolamento dal resto della squadra.
A questo si aggiunge una quasi totale inefficacia nei duelli fisici, da sempre un suo punto di forza. Contro i difensori del Verona, Vlahovic ha perso quasi tutti i contrasti, vincendo solo 1 dei 5 duelli a terra ingaggiati. Una serata di grande difficoltà, in cui ha perso palla per ben 8 volte, quasi ogni volta che è stato chiamato in causa.
Nonostante una partita da spettatore, l’attaccante ha avuto sui piedi l’occasione che avrebbe potuto cambiare la sua serata e, forse, il match. Le statistiche, infatti, registrano una “grande occasione da rete mancata”, l’unico squillo della sua partita, che però non è riuscito a trasformare in gol.
Questa prestazione sottotono da titolare stride in maniera evidente con il suo incredibile rendimento da subentrante in questo avvio di stagione, in cui ha già segnato 4 gol entrando a partita in corso.
La partita di oggi, quindi, non fa che alimentare un dubbio legittimo: Vlahovic è un attaccante che rende di più quando può sfruttare la sua potenza contro difese stanche? La sua capacità di spaccare le partite entrando negli ultimi 30 minuti è ormai un dato di fatto. La sua fatica a incidere dal primo minuto, come visto al Bentegodi, potrebbe convincere Tudor a riconsiderare il suo ruolo, trasformandolo da punto fermo dell’attacco a preziosissima arma strategica da utilizzare a gara in corso.
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