Juventusnews24
·30 ottobre 2025
Vlahovic lascerà la Juve a fine stagione? Rinnovo o non rinnovo: arrivano nuove indiscrezioni sul futuro del numero 9, cosa accadrà

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Una notte da leader, un futuro da separato in casa. La Juventus ritrova la vittoria contro l’Udinese (3-1) e si aggrappa al suo bomber ritrovato, Dusan Vlahovic. Ma la sua prestazione sontuosa, due giorni dopo l’esonero di Igor Tudor, apre un paradosso doloroso: il serbo è tornato leader, ma il suo addio a fine stagione sembra ormai scritto.
Come analizzato dall’inviato di Sky Sport, Francesco Cosatti, quella di ieri sera è stata «la grande serata di Dusan Vlahovic». Non solo per il gol su rigore che ha sbloccato la partita e interrotto il digiuno della squadra (che durava da quattro gare), ma per tutto il contorno: «C’è stato lo stadio che lo ha acclamato col nome», ha sottolineato Cosatti, evidenziando il rapporto ritrovato con i tifosi. L’opinionista ha poi lodato le parole da leader del giocatore nel post-partita, compreso il ringraziamento professionale al tecnico appena esonerato.
Proprio questa ritrovata centralità crea un cortocircuito. L’attaccante serbo classe 2000, è in scadenza di contratto a giugno e non sembra intenzionato ad accettare un rinnovo al ribasso. «La sensazione è che possano essere davvero gli ultimi mesi di Dusan Vlahovic qui alla Juventus», ha confermato Cosatti. Un addio a parametro zero che fa gola a mezza Europa, da Barcellona al Bayern Monaco.
La sua prestazione dominante stride ancora di più se paragonata a quelle dei nuovi, costosi acquisti. «David è un giocatore su cui è stato fatto un investimento importante. Lui e Openda sono la prospettiva», ha aggiunto Cosatti. Eppure, nonostante il turnover di Tudor lo abbia spesso penalizzato, la realtà dei fatti è una sola: «Vlahovic è quello che ha fatto più gol di tutti gli attaccanti» bianconeri in questo avvio di stagione.
La Vecchia Signora, che attende la prima di Luciano Spalletti dopo la parentesi del traghettatore Massimo Brambilla (tecnico della Next Gen), si ritrova con un dilemma enorme: puntare fino alla fine su un leader con le valigie in mano, o forzare la crescita dei costosi investimenti futuri, apparsi finora in grande difficoltà? La notte da leader di Vlahovic, anziché risolvere i problemi, li ha resi ancora più evidenti.









































