Calcionews24
·13 ottobre 2025
Willie Peyote: «Torino? Io allo stadio da oltre 20 anni, vi racconto Bilbao e la prima partita». Poi l’aneddoto su Sanremo

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·13 ottobre 2025
Willie Peyote, la curva Maratona alle sue spalle e una telecamera a riprenderli: sono questi i tre ingredienti dell’ultimo video diramato dal Torino sul suo canale YouTube. Il rapper e cantautore italiano divenuto celebre al grande pubblico (non per i tanti tifosi granata che lo seguono già da tempo) grazie alla sua partecipazione all’ultima edizione al Festival di Sanremo, si è raccontato in una lunga intervista. L’amore per il club calcistico piemontese il filo conduttore delle sue dichiarazioni, una passione che – in un modo o nell’altro – nelle sue canzoni: «ci finisce sempre». Ecco alcuni estratti salienti del suo intervento:
WILLIE PEYOTE E IL RAPPORTO CON LO STADIO – «Io vengo allo stadio con cadenza bisettimanale da più di 20 anni. Adesso non saprei quantificare esattamente, ma sono… Sì, sono più di 20 anni. Intorno ai 15 anni ho cominciato a venirci con regolarità. Ci venivo anche prima con mio padre, ma non sempre. Da un certo momento in poi ho deciso di andarci io a prescindere che ci venisse anche mio padre, quindi comunque facciamo una 25 anni più o meno».
IL PRIMO RICORDO LEGATO AL TORINO DI WILLIE PEYOTE – «Il primo ricordo è una partita, la prima partita che mi portò mio padre credo fosse un Torino-Messina in cui si festeggiava la promozione. Però mi ricordo che ho scoperto grazie allo stadio di essere miope, perché non vedevo gli striscioni sull’altra curva e quindi attraverso quello abbiamo scoperto la mia miopia. Quindi lo stadio è stato utile anche per questo. La prima partita è stata quella. Poi non ho ricordi così chiari, anche perché, sai, dopo 25 anni che ci vieni tutte le domeniche non sai più qual è stata la prima partita».
ALCUNE PARTITE INDIMENTICABILI – «Vabbè, Bilbao sarebbe troppo semplice, però ovviamente è uno dei miei ricordi preferiti legati al Toro. Ricordo di una partita minore in un anno di Serie B, era inverno, nevicava e sono andato a prendere un mio amico, che viene con me da 20 anni, che si era anche rotto il ginocchio, quindi è venuto in stampelle. Siamo venuti con… zero gradi a vedere Torino-Vicenza in Serie B. E quindi se devo pensare a una partita particolare penserei a quella, perché insomma ti dà l’idea del delle sbatte che siamo disposti a vivere per… A Bilbao anche furono 1200 km, andare e tornare in 24 ore».
DOVE SI POSIZIONE WILLIE PEYOTE ALLO STADIO – «Per una vita sono stato secondo anello in mezzo agli ultras. Adesso, siccome se canto troppo mi rovino la voce e mi serve spesso a ridosso delle partite, mi sono spostato un po’ più sul lato destro. Però non sto seduto, quindi sto in piedi di solito allo stadio. Mio padre si siede, ecco. Devo stare vicino a una poltrona perché lui si siede. Io però non riesco, troppo agitato per stare seduto allo stadio».
IL TORINO NELLA MUSICA E NELLE CANZONI – «Sai, ho provato a fare in modo di essere io quello che venisse associato al Toro musicalmente, e quindi mi piacerebbe che un giorno qualcuno rispondesse facendo il mio nome se dovesse associare qualcosa di musicale al Toro. Non saprei dirti una canzone. Lo associo molto alla città di Torino, quindi ci sono tante cose legate alla musica torinese che in qualche modo rivedo nel Toro, perché secondo me quel senso di appartenenza lì c’entra anche con la città in maniera stretta e quindi sicuramente è una canzone di un gruppo di questa città o di un cantante di questa città o quantomeno della regione Piemonte».
IL REGALO ‘SPECIALE’ A TEMA TORINO – «Io da poco ho compiuto malauguratamente 40 anni e m’hanno regalato casualmente anche qui una maglia con un 40: che è tristemente è l’età che ho compiuto Suonavo, tra l’altro, il giorno dei 40 anni e quindi l’ho potuta “sweggare” sul palco alla fine del concerto. È stato molto bello».
WILLIE PEYOTE, IL TORINO E L’ESPERIENZA A SANREMO – «A Sanremo tutti hanno potuto vedere che fossi del Toro, ma ho voluto farlo anche perché non è bastato dirlo nelle canzoni, quindi volevo che fosse abbastanza chiaro. Ancora qualcuno mi chiede “Di dove sei? Che squadra tifi?” E mi sembra assurdo perché ne ho parlato così tanto. Ho detto “Vabbè, allora facciamo che a causa di qui voci mi metto delle scarpe con un Toro sopra”.
E c’erano anche le due coriste vestite di granata. In realtà, poi c’era un’altra cosa, avevo anche questo anello che ho messo oggi, che mi ha fatto proprio il ragazzo con cui vado allo stadio da 20 anni che fa il gioielliere, su cui sono incise quattro lettere che stanno per “Forza Vecchio Granata” e dentro ci sono quattro date di quattro partite che abbiamo visto insieme che che ci hanno unito. C’era anche questo (l’anello, ndr), però questo era per me, le scarpe erano per tutti. Questo l’anello invece era per ricordare a me delle cose».
LE PARTITE – «Io mi ricordo quella col Bologna, la sconfitta col Bologna, che io però il gol del 3-2 del Bologna non lo vedo perché sono già in furgone per andare all’Ariston e quindi ero rimasto sul 2-2. Se c’è il Toro che gioca, qualunque sia il momento in cui gioca il Toro, io in studio smetto di lavorare o comunque metto la partita.
Anche se sto registrando delle voci, comunque la partita ci deve essere. In tour questa cosa non è sempre possibile, però chiedo dal palco al pubblico, tanto lo sanno che sono del Toro, quindi basta che chiedo quanto sta facendo la partita e uno del pubblico mi risponde. Quindi non sono arrivato al punto di portarmi lo schermo sul palco (ride, ndr) perché sarei vagamente distratto e non posso. Però, se suono in qualche posto in cui poi gioca il Toro in trasferta, mi fermo o arrivo il giorno prima, insomma, cerco di legare anche la potenziale trasferta al concerto».
LA CANZONE PER GLIK E LE MAGLIE DEL TORINO AI CONCERTI – «Questa cosa del Toro è un legame anche con col pubblico, nel senso che in ogni concerto che faccio c’è sempre qualcuno che ha o una maglia o una sciarpa del Toro e ci tiene molto a mostrarla, perché è la cosa bella di del tifo in generale, ma del tifo ovviamente del Toro è un rapporto di fratellanza con persone che non conosci. A me la cosa comunque di vedere sempre qualcuno con la maglia di Glik, perché io feci una canzone su Kamil, c’è sempre qualcuno che ha la maglia di Glik, c’è sempre qualcuno che ha una sciarpa del Toro. Ma un’altra cosa che mi succede spesso è che mi portino le maglie o le sciarpe delle altre squadre così come per condividere questa passione per il calcio.
In realtà ci sono stati degli scambi veri e propri con magari con tifoserie con cui storicamente non va d’accordissimo con la tifoseria organizzata del Toro. Mi ricordo quando feci… quando uscì Glik, le tifoserie che più di tutte presero quella canzone come simbolo anche per loro erano tutte tifoserie con cui il Toro non va d’accordo, cioè gli ultras del Toro non vanno d’accordo, quindi anche quello è strano. Crea un legame figo e comunque c’è sempre almeno uno con la sciarpa del Toro al concerto, ma anche a Londra, a Bruxelles. Cioè, a Bruxelles c’era il Toro Club Bruxelles, a Londra c’era il Toro Club Londra. A Barcellona e Madrid c’era sempre qualcuno che aveva la maglia del Toro. Quindi è una roba che mi… Il Toro è davvero ovunque, anche non solo su di me, anche nel pubblico c’è sempre qualcuno del Toro».
IL TORINO NELLE CANZONI – «Il Toro nelle mie canzoni ci finisce continuamente. La mia preferita personalmente di barra in cui cito il Toro non cito direttamente il Toro, ma dico “Non mi hanno mai convinto quelli, vada come vada, che sono quelli che se perdono gliel’han rubata. Io no, voglio che vinca la mia squadra, ma ne ho scelto apposta una che perdesse sempre, perché in fondo la vittoria è molto sopravvalutata e chi non è capace a perdere di indole è un perdente”».
WILLIE PEYOTE IN PANCHINA – «Non mi sono mai trovato in panchina (dice seduto su una delle due panchine dello Stadio Olimpico Grande Torino, ndr). Ho visto un derby di fianco alla panchina, ma sulla panchina non c’ero mai stato. Molto bello” Ho giocato a pallone in vita mia, facevo il difensore come Glik. La canzone non è casuale. Ero piuttosto scarso, quindi spero che non ci sia l’occasione di farmi entrare. Mister, non mi faccia entrare (ride, ndr) a questo punto ci vediamo qua sabato. Bella»
Credit Foto: Canale YouTube Torino Fc.