Juventusnews24
·14 novembre 2025
Yildiz Juve, Bonanni senza filtri: «L’agente fa bene a battere cassa anche se…». Poi fa il paragone con altri due bianconeri della rosa

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·14 novembre 2025

Il caso del rinnovo di Kenan Yildiz continua a essere il tema più caldo in casa Juventus. La trattativa tra la Vecchia Signora e l’entourage del talento turco è in una fase di stallo totale: le parti, come emerso, sono “distantissime”, con il club fermo a 4,5 milioni di euro più bonus (per arrivare a 6) e il giocatore che chiede una base fissa da 5-6 milioni. Sulla questione è intervenuto l’ex calciatore Massimo Bonanni, ai microfoni di Tuttomercatoweb Radio durante la trasmissione Maracanà, esprimendo un’analisi tanto critica quanto pragmatica.
Bonanni ha sottolineato che, a suo avviso, la richiesta economica del giocatore è prematura e non giustificata dal rendimento attuale, ma ha anche ammesso che la colpa è della struttura salariale della Juventus stessa.
DEVE DIMOSTRARE ANCORA TANTO – «Due cose da dire: se mi chiedi se è giusto rinnovare a certe cifre importanti, dico di no. Al di là dei quattro anni ancora alla scadenza, credo debba dimostrare ancora tanto e serve un periodo di crescita per lui e per la Juve.»
Secondo l’opinionista, il valore del giocatore non è ancora da top player, ma ha criticato anche gli stipendi degli altri attaccanti della Juventus. Proprio per questo, però, Bonanni ritiene che la mossa dell’agente di Yildiz sia strategicamente corretta.
L’AGENTE FA BENE A BATTERE CASSA – «Per me poi non vale 6 mln a stagione a prescindere Yildiz, come 12 Vlahovic o 6 David. Il procuratore fa bene a battere cassa, perché se David guadagna 6 e Vlahovic 12, lui è il 10 della Juve ed è giusto che batta cassa»
Le parole di Massimo Bonanni evidenziano la contraddizione che la Juventus sta vivendo. Da un lato, il nuovo AD Damien Comolli sta cercando di imporre una linea di sostenibilità finanziaria, giudicando “fuori portata” gli ingaggi eccessivi (come quello di Dusan Vlahovic). Dall’altro, deve gestire un calciomercato passato (come l’arrivo a zero di Jonathan David con un ingaggio da 6 milioni) che oggi crea un precedente pericoloso.
L’agente di Yildiz, sottolinea Bonanni, usa proprio quegli stipendi come metro di paragone: se l’attaccante canadese, finora deludente (opaco anche in Nazionale), guadagna 6 milioni, perché il numero 10 titolare, su cui Luciano Spalletti sta costruendo il futuro (ribadendogli la centralità), dovrebbe guadagnare meno?
Questo stallo alimenta le speranze dei top club (Chelsea, PSG, Barcellona) che monitorano la situazione. La Vecchia Signora si trova intrappolata tra la necessità di tagliare i costi e la logica conseguenza di quegli stessi costi, che ora le si ritorce contro nella trattativa più importante per il futuro del club.









































