Zanetti torna sulle qualità di Ronaldo: «Il fenomeno ci ha stupito subito dal primo minuto di allenamento» | OneFootball

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Inter News 24

·28 novembre 2025

Zanetti torna sulle qualità di Ronaldo: «Il fenomeno ci ha stupito subito dal primo minuto di allenamento»

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Zanetti ricorda le incredibili qualità di Ronaldo il Fenomeno, suo compagno all’Inter, raccontando come il brasiliano stupisse chiunque

Durante un’intervista per il canale YouTube Calcio Franco, Javier Zanetti, storico capitano dell’Inter, ha parlato con grande affetto di Ronaldo, noto come “Il Fenomeno”, il quale ha segnato un’epoca nel calcio mondiale. Zanetti ha ricordato l’arrivo del brasiliano in nerazzurro dal Barcellona e l’impressione che suscitò fin dai primi allenamenti. Ronaldo, che all’epoca stava attraversando un momento cruciale della sua carriera, si fece subito notare per la sua incredibile velocità e potenza, che lo rendevano un attaccante in grado di fare la differenza in ogni partita.

L’infortunio che segnò la carriera di Ronaldo

Zanetti ha anche ripensato al terribile infortunio subito da Ronaldo durante la finale d’andata della Coppa Italia contro la Lazio. L’episodio fu un momento di silenzio totale, con l’intero stadio che restò sconvolto dal suono del legamento rotto. In quel momento, la partita passò in secondo piano, con tutti i presenti che si resero conto della gravità della situazione. Ronaldo, da sempre un ragazzo positivo e sorridente, aveva sempre sorpreso i compagni con la sua capacità di fare la differenza, ma quell’infortunio segnò il suo percorso, cambiando per sempre la sua carriera.


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QUALITA’ – «Sapete tutti come lo chiamavano Ronaldo: il Fenomeno. Il Fenomeno è uno solo, era lui. Arriva all’Inter in un momento troppo importante della sua carriera, dal Barcellona. Si vedeva già il fenomeno che era. Tutti dicevano: ‘vediamo se fa bene anche in Italia’. Dal primo allenamento abbiamo capito: faceva ancora molto di più. Le cose che abbiamo visto noi in allenamento… con una rapidità, una potenza, poi davanti al portiere faceva gol in tutti i modi. Un ragazzo molto positivo, semplice, sempre sorridente, eccezionale anche fuori dal campo. Tutti i giorni ti sorprendeva, ogni giorno faceva qualcosa di nuovo. Anche Maldini e Costacurta ne parlano bene, noi sapevamo che se gli davamo la palla qualcosa succedeva».

INFORTUNIO – «Non ho mai sentito uno stadio in silenzio come in quel momento li, era la finale d’andata di Coppa Italia. Quando cade lui ero dietro io e sento tutto il rumore. Il Cholo si mette le mani in testa, si è capito la gravità e tutto lo stadio era in silenzio. A nessuno dopo l’infortunio importava più della partita, nessuno. Sono rimasti tutti in silenzio».

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