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·28 maggio 2025

Zaniolo, la rissa nasce dal malinteso. È andato via piangendo

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Corriere dello Sport (R. Maida) – Una nuova tempesta travolge Nicolò Zaniolo. Nei giorni in cui si avvia alla conclusione la sua grigia esperienza alla Fiorentina, tra liti interne e l’espulsione rimediata all’Olimpico contro la Roma, arriva l’inchiesta federale per una rissa quasi grottesca. Zaniolo ha litigato con i giocatori di una squadra Primavera. Quali? Quelli della Roma, sempre loro. Il passato che ritorna. Sono le 22.20 di lunedì sera: al Viola Park si respira un clima gioioso perché la Fiorentina baby ha appena battuto 2-1 la Roma qualificandosi per la finale scudetto. Zaniolo ha assistito alla partita, ha trascorso molto tempo all’interno del centro sportivo tra palestra e bar, dove era stato anche fotografato con un amico. Pochi minuti dopo il fischio finale decide di entrare negli spogliatoi, pare per un bisogno fisiologico. Incrocia i ragazzini della Fiorentina che festeggiano e si congratula con loro, poi entra nella stanza riservata agli sconfitti.

Perché? Magari l’intenzione è buona, augurare buona fortuna ai giovani della Roma. In fondo lui alla Roma, a dispetto delle recenti contestazioni incassate all’Olimpico, è ancora legato. Ma il suo ingresso non autorizzato e le sue parole vengono letti come un modo di irridere l’avversario. Mattia Almaviva, l’attaccante del 2006 diventato famoso a 11 anni per aver ricevuto la fascia di capitano da Totti nella notte del grande addio, lo insulta e lo invita ad andarsene. Zaniolo reagisce male. E scatta il parapiglia. Almaviva viene colpito. Ma ha la peggio un altro giocatore della Roma, Marco Litti, scaraventato durante la rissa contro una panchina. Succede tutto in pochi secondi, perché i litiganti vengono velocemente separati. Zaniolo viene accompagnato subito fuori dal Viola Park e ha una crisi di pianto, capisce di averla combinata grossa. Ma giura alla Fiorentina e alle persone a lui vicine di non aver picchiato nessuno, come invece si evince dalla nota di censura pubblicata dalla Roma intorno alle 23.15.


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La Fiorentina replica con un comunicato che riporta la versione di Zaniolo: “Hanno cominciato ad insultarmi, quindi per evitare che la situazione degenerasse ho preferito andare via”. Ma il caso ormai è esploso, girano anche dei video della colluttazione. La Roma rilancia le accuse con un secondo comunicato, sempre più duro. “Zaniolo appariva alterato, Almaviva ha ricevuto una prognosi di 10 giorni, Litti di 21” scrive il club. Tanto che la procura federale apre un fascicolo e si prepara ad ascoltare (tra oggi e domani) i protagonisti della vicenda. Zaniolo intanto decide di aggiustare il tiro su Instagram: “Chiedo scusa. Sono stato provocato verbalmente da un ragazzo e, sbagliando, ho perso la calma. Ci tengo però a precisare che i fatti sono ben lontani da quanto ricostruito e che da parte mia, oltre ad una discussione verbale, non c’è stato alcun comportamento fisicamen te aggressivo”.

La sua speranza è evitare una squalifica a tempo, che ne danneggerebbe la ripartenza nella prossima stagione. Zaniolo con ogni probabilità non giocherà in Italia, perché si sta convincendo a rimettersi in gioco nel Galatasaray dopo un anno di deludenti prestiti tra Atalanta e Fiorentina. Se verrà squalificato per tre o quattro giornate, potrà comunque giocare in Turchia e in Champions League. La squalifica a tempo invece vale per tutte le competizioni, perché vidimata anche dalla Fifa. Prima del probabile deferimento comunque Zaniolo avrà la possibilità di patteggiare, ricevendo lo sconto di metà della sanzione. La strategia, con l’ammissione pubblica di una parte di responsabilità, sembra proprio questa: limitare i danni a una brutta figura o poco più.

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