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Inter News 24

·25 de agosto de 2025

Abodi annuncia: «Riforma diritti tv sportivi? A settembre la presentazione ufficiale»

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Abodi spiega le novità sulla riforma dei diritti tv: confronto con Mef e Made in Italy e focus sulla mutualità del sistema

La riforma dei diritti tv sportivi entra in una fase cruciale. Durante un punto stampa al Meeting di Rimini, il ministro dello Sport Andrea Abodi, ex presidente della Serie B e figura di lungo corso nel panorama calcistico italiano, ha fornito un aggiornamento sul percorso legislativo che ridisegnerà le regole per la gestione dei diritti audiovisivi del calcio.

Il ministro ha chiarito che il lavoro tecnico è alle battute finali: «Stiamo ultimando i confronti con il Mef e il ministero del Made in Italy, che sono le due entità direttamente coinvolte. A settembre questa bozza verrà presentata ufficialmente». Una dichiarazione che conferma come il dossier sia ormai pronto a passare alla fase politica e parlamentare.


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Una riforma attesa dal mondo del calcio

L’iniziativa, come spiegato da Abodi, non sarà immediatamente operativa ma rappresenterà l’avvio di un percorso: «Questo vuol dire l’inizio di un percorso, perché questo è un disegno di legge delega che avrà un suo iter e che consentirà a tutti di poter dare un contributo».

Il progetto mira a creare un quadro normativo aggiornato e sostenibile, capace di bilanciare gli interessi dei club, delle istituzioni e dei tifosi. L’obiettivo dichiarato è quello di garantire maggiore equità nella distribuzione delle risorse e di legare i proventi televisivi al miglioramento delle infrastrutture sportive, tema particolarmente sensibile in Italia.

Focus sulla mutualità e sul ruolo della Serie A

Un passaggio centrale riguarda il concetto di mutualità, ossia la quota di ricavi condivisa tra le società: «Più che della mutualità, che peraltro è la più bassa d’Europa, noi dovremmo mettere in condizione tutti, anche i vertici del calcio, ovvero la Serie A, di migliorare il montante».

Parole che evidenziano la necessità di aumentare le risorse complessive e non solo redistribuirle, offrendo al massimo campionato la possibilità di crescere e competere con i principali tornei europei.

La bozza di riforma, attesa per settembre, potrebbe quindi rappresentare un punto di svolta per il futuro economico e sportivo del calcio italiano, sempre più alla ricerca di un modello sostenibile e competitivo.

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