Milannews24
·17 de novembro de 2025
Abodi condivide fiducia: i Mondiali sono possibili! Le parole sull’Italia

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·17 de novembro de 2025

La pesante sconfitta della Nazionale italiana contro la Norvegia (4-1) a San Siro ha innescato un’analisi profonda sullo stato del calcio nazionale. Andrea Abodi, il Ministro per lo Sport e i Giovani, pur riconoscendo la disfatta, ha cercato di infondere speranza in vista dei playoff per il Mondiale 2026.
Intervenendo a Rai Radio anch’io (fonte: ANSA), Abodi ha sottolineato come, nonostante la sconfitta interna, ci siano ancora prospettive di qualificazione: “Dobbiamo coltivare la speranza che possa riaccendersi qualcosa in campo e sono convinto che possiamo farcela.”
Il Ministro ha poi toccato il tema spinoso della concessione di uno stage al CT Gattuso prima degli spareggi decisivi. Abodi ha lanciato un appello alla coesione, tipica assente nel sistema italiano: “Alla fine è interesse comune che gli azzurri vadano ai mondiali, anche per i club. Al di là delle polemiche sono convinto che si troverà un’intesa.”
La riflessione amara è che “noi abbiamo questa capacità di metterci i bastoni tra le ruote da soli,” mentre gli altri paesi affrontano queste situazioni con un approccio più unitario. Questa critica sistemica coinvolge implicitamente anche le dinamiche interne dei grandi club di Serie A, incluso il Milan di Massimiliano Allegri, il nuovo allenatore che deve fare i conti con un calendario internazionale sempre più fitto.
Il punto più dolente del discorso di Abodi riguarda la mancanza di talento emergente. Mentre le altre discipline sportive italiane dimostrano un’abbondanza di giovani promettenti, nel calcio “fa fatica ad emergere” perché viene dato poco spazio ai ragazzi italiani.
Il Ministro ha chiesto un esame di coscienza al sistema: “Credo che negli ultimi 20 anni il calcio abbia sacrificato il talento.” Abodi ha citato come esempio i giovani talenti stranieri Musa e Bobb, che dimostrano un “rapporto [col pallone] che noi facciamo fatica a sviluppare,” suggerendo che forse il modello tecnico con cui si forma in Italia va rivisto.
Questa carenza di talenti influenza direttamente anche le scelte di mercato del DS Igli Tare, l’abile dirigente albanese del Milan, costretto a cercare all’estero i profili che in Italia faticano a emergere. L’obiettivo immediato resta la qualificazione, ma la programmazione del futuro non può più essere rimandata.









































