Abodi sulla candidatura di Del Piero alla FIGC: «La persona non si dicute; il meccanismo elettivo ha delle regole; ecco cosa dico alla Serie A» | OneFootball

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·27 de novembro de 2024

Abodi sulla candidatura di Del Piero alla FIGC: «La persona non si dicute; il meccanismo elettivo ha delle regole; ecco cosa dico alla Serie A»

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Le parole di Andrea Abodi, ministro dello sport, sulla possibile candidatura alla FIGC di Del Piero, sostenuta da Lotito

Andrea Abodi, ministro dello sport, ha partecipato alla sesta edizione delle Sport Industry Talk. Di seguito le sue parole sulla possibile candidatura di Del Piero alla presidenza della FIGC, sostenuta dal presidente della Lazio Claudio Lotito e sulle richieste politiche della Serie A.

DEL PIERO IN FIGC – «Alessandro Del Piero è una figura che non si discute dal punto di vista della qualità della persona, ha dimostrato di saper esprimere qualità non soltanto in campo ma anche fuori. Il meccanismo elettivo ha regole che non possono essere modificate o turbate, quindi da parte mia mi fermo al giudizio sulla persona. È giusto che il sistema federale trovi la risposta per i prossimi quattro anni attraverso l’identificazione di una persona e che deve concretizzarsi con un programma da realizzare».


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SERIE A – «Ho invitato la Lega Serie A ad assumere una dimensione industriale e a essere coraggiosa. La legge Melandri verrà riproposta e verrà riscritta perché sono passati tanti anni, è cambiato il mondo della tecnologia e il modo con il quale si producono e distribuiscono i contenuti. È cambiato il modello di relazione tra il titolare dei contenuti e il cliente finale, credo alla disintermediazione: penso che il titolare debba arrivare il più vicino possibile a chi usufruisce dei contenuti. Non è solo una forma di rispetto, ma anche di patrimonializzazione del contenuto. Si può fare un salto di qualità e scoprire il valore del calcio italiano nel mondo che oggi è sacrificato. Tre anni fa c’è stato il tentativo di esperienza con i fondi, penso sia stato giusto riflettere su quell’ipotesi, mentre ritengo invece una sconfitta che dopo quel ‘no’ nulla sia stato fatto. Oggi ci troviamo di fronte a tante difficoltà andando in giro per il mondo con il nostro calcio che non è pienamente apprezzato. Bisogna saper correre, conoscendo la direzione di marcia».

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