PianetaSerieB
·24 de dezembro de 2024
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Intervenuto nel salotto di Viva El Futbol, Lele Adani è tornato sul secondo, turbolento addio al Brescia risalente al marzo 2005 quando, assieme a Roberto Guana, decise di risolvere il proprio contratto con le Rondinelle dopo essere stato aggredito da alcuni tifosi che avevano invaso il campo d’allenamento prendendolo per la gola. Ecco quanto ripreso da Bresciaingol.com:
“Anche se la rifarei, è stata una scelta che si è rivelata uno dei tradimenti peggiori che mi abbia riservato il calcio. Un altro? Si un altro perché qui andiamo a ritmo che la metà basta… Come ho già detto in altre occasioni, potevo andare allo Shakhtar Donetsk con Lucescu, che mi disse vedrai che squadra diventeremo… Mi voleva anche il Bologna di Carletto Mazzone con il quale parlai e rimane un rimpianto che mi porterò sempre dietro, ero già con connesso con quell’uomo. Scelsi di tornare a Brescia per amore, rinunciando a soldi. Pensavo e speravo di esaudire il mio sogno calcistico ovvero smettere la carriera dove ero diventato grande come uomo e calciatore. Tradimento totale. Da qualche mediocre della stampa, dalla società, dal direttore sportivo, che adesso non so come l’Udinese ha richiamato a fare e se fossi in lui mi sarei nascosto e avrei lasciato giù il patentino. Ma questo è il mondo del calcio dove c’è chi sa reinventarsi perchè le lingue biforcute sanno stare bene in questo mondo. Sono una persona onesta non come quel direttore che c’era a Brescia, che di onesto non ha niente”.