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·17 de setembro de 2025

Ajax Inter, le tre cose che non hai notato del match di Champions League

Imagem do artigo:Ajax Inter, le tre cose che non hai notato del match di Champions League

Ecco le tre curiosità sulla sfida delle ore 21:00, Ajax Inter: partita valida per la 1° giornata di Champions League 2025-2026

La vittoria dell’Inter sull‘Ajax per 2-0 in Champions League è un verdetto chiaro che racconta di una squadra cinica e dominante, capace di sfruttare al meglio le occasioni create. Tuttavia, al di là dei gol e delle statistiche evidenti (i nerazzurri hanno concluso il doppio degli avversari in entrambe le frazioni di gioco), ci sono stati alcuni dettagli e micro-storie che hanno influenzato l’andamento del match, sfumature che rivelano molto sulle dinamiche in campo e sulle prestazioni individuali.

  • L’inizio fulminante di Dumfries e la reazione del pubblico olandese. Nei primi minuti di gioco, l’Inter è partita con una foga inusuale, e Denzel Dumfries è stato uno dei protagonisti di questo avvio sprint. Dopo un minuto e dieci secondi, è lui a innescare l’azione che porta al tiro-cross di Dimarco, poi parato in due tempi da Jaros. Pochi minuti dopo, una sua accelerazione sulla destra crea scompiglio e mette in difficoltà la difesa dell’Ajax. L’esterno nerazzurro, ex PSV, è stato immediatamente “beccato” dal pubblico della Johan Cruijff Arena, quasi innervosito dalla sua presenza in campo. Questa pressione extra, unita alla sua aggressività, lo ha reso un fattore sia nel gioco che nelle dinamiche ambientali, dimostrando come anche un singolo giocatore possa accendere o spegnere gli animi del pubblico e, di conseguenza, dei suoi compagni.
  • La chiave tattica “sottotraccia”: il lavoro senza palla degli attaccanti interisti. Spesso si tende a guardare il lavoro degli attaccanti solo in funzione dei gol o degli assist. Ma nella partita contro l’Ajax, una delle chiavi del successo dell’Inter è stata la capacità dei suoi attaccanti, in particolare Thuram ed Esposito, di lavorare senza palla per creare spazi e innescare gli inserimenti dei centrocampisti. Lo si nota in più occasioni, come al 58′, quando Thuram arretra per servire Esposito, che a sua volta tocca per l’inserimento di Dumfries, fermato da un intervento disperato di Wijndal. Questa costante disponibilità al sacrificio e alla “sponda” per gli inserimenti dei compagni di reparto o di centrocampo è stata fondamentale per la fluidità offensiva dell’Inter e per la creazione di superiorità numerica, specialmente nella trequarti. Un meccanismo ben oliato che ha permesso all’Inter di essere imprevedibile e di mettere in crisi le marcature olandesi.
  • L’occasione sprecata da Godts e il tempismo letale dell’Inter: un minuto che cambia il match. Il calcio è fatto di momenti, e la partita tra Ajax e Inter ne è stata una chiara dimostrazione. Al 40′ del primo tempo, l’Ajax ha avuto tra i piedi l’occasione più grande per sbloccare il risultato: Mika Godts, servito da un lancio preciso di Edvardsen, si è trovato a tu per tu con Sommer, ma la sua conclusione è stata debole e intercettata dal portiere svizzero. Un minuto dopo, al 41′, arriva la beffa per i padroni di casa e la gioia per i nerazzurri: su un calcio d’angolo perfetto di Calhanoglu, Thuram sale in cielo e insacca il gol del vantaggio. Questo intervallo di circa sessanta secondi, tra l’errore clamoroso dell’Ajax e il gol dell’Inter, ha spostato completamente l’equilibrio psicologico e tattico della partita, dimostrando come nel calcio, ad alti livelli, l’efficacia nel concretizzare le occasioni sia un fattore decisivo e implacabile.
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