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·22 de setembro de 2025

Albertini: «Il Milan deve lottare per lo scudetto, Allegri sa come fare. Modric alla Pirlo»

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Albertini: «Il Milan deve lottare per lo scudetto, Allegri sa come fare. Modric alla Pirlo». Le dichiarazioni della leggenda rossonera

Intervistato dalla Gazzetta dello SportDemetrio Albertini, leggenda del Milan, ha parlato così del momento dei rossoneri di Allegri:

SCUDETTO – «Il Milan non può, ma deve lottare per lo scudetto. Quando indossi la maglia rossonera sei obbligato a puntare al massimo, anche per capire l’anno dopo cosa ti manca. La gestione dei momenti durante la stagione è un’incognita per tutti, ma queste prime giornate di campionato hanno fatto capire che il Diavolo può stare in alto».


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ALLEGRI – «Lui sa come si vince e come si costruisce qualcosa. Se hai un gruppo solido, che ti segue e lavora bene, trasmettere il proprio credo tattico è più facile. Contro il Bologna e a Udine ho visto una formazione con le idee chiare. A centrocampo il Milan ha uno dei reparti più forti del campionato. Se la gioca con il Napoli, direi. Ad Allegri forse può mancare qualcosa in attacco, ma a centrocampo ha già trovato l’equilibrio giusto tra giovani e anziani. E con anziani mi riferisco chiaramente a quel fuoriclasse che si chiama Modric».

MODRIC – «Ha dato tranquillità e serenità al gruppo. Solo un grande campione che gioca in quel ruolo riesce a far rendere i compagni di più rispetto alle aspettative. Con Luka tutto è più semplice. Sia per i giovani sia per i nuovi. Modric non deve rincorrere gli avversari, ma dare un senso alla manovra. Ha bisogno di mezzali che si facciano trovare e lui detta il passaggio. Non puoi chiedergli la tenuta fisica di un ventenne o di correre per 90 minuti. Con quei piedi però fa la differenza».

PARAGONE CON PIRLO – «Il paragone con Pirlo regge e non a caso sono due mezze punte che nel corso della carriera hanno arretrato il raggio d’azione per mettere al servizio della squadra la loro qualità. Prima i 10, da Platini a Giannini, erano protetti da mediani e stavano alti, poi in mezzo sono stati utilizzati giocatori come Ancelotti e me che potevano fare sia gli incontristi sia i registi. Pirlo in quel ruolo ha cambiato il calcio e adesso il Milan ha un altro campione davanti alla difesa».

RABIOT – «Me lo aspettavo subito così decisivo perché conosce Allegri e parla la sua stessa lingua calcistica. Averlo ha aiutato il gruppo a capire meglio ciò che il tecnico si aspetta: ecco perché Max lo ha chiesto con tanta forza al club. Mi sarei stupito se Rabiot non avesse giocato subito così bene: ha trent’anni, conosce il nostro campionato ed è quello che mancava».

FASE DIFENSIVA – «Nella fase difensiva i centrocampisti hanno un ruolo importante. Se gli avversari si inseriscono a mille all’ora o se sei sempre uno contro uno, anche il migliore difensore al mondo soffre. Adesso la retroguardia è più coperta e i risultati si vedono».

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