Allegri Yildiz, l’abbraccio che emoziona: il mister ritrova il suo “allievo” prima di Juve Milan. Il retroscena nel tunnel prima del big match – VIDEO | OneFootball

Allegri Yildiz, l’abbraccio che emoziona tutti: il VIDEO dei due avversari prima dell’inizio del big match di Serie A

Nella serata dei grandi ritorni e delle forti emozioni di Juventus–Milan, tra gli applausi per un ex allenatore e i fischi per un ex centrocampista, c’è un’immagine che più di altre ha catturato il cuore dei tifosi: l’abbraccio tra Massimiliano Allegri e Kenan Yildiz. Un gesto che racconta una storia di stima, fiducia e riconoscenza.

Pochi istanti prima del fischio d’inizio, nel tunnel che porta al campo, le telecamere hanno immortalato il momento. Allegri, oggi allenatore del Milan, ha cercato con lo sguardo il giovane numero 10 bianconero, lo ha raggiunto e lo ha stretto in un lungo e affettuoso abbraccio, scambiando con lui qualche parola e un sorriso complice.

Non si è trattato di un semplice saluto formale tra avversari. Quello di ieri sera è stato l’incontro tra il maestro e l’allievo, tra l’allenatore che ha avuto il coraggio di lanciare un giovane sconosciuto e il talento che, oggi, è diventato il simbolo della Juve.

Allegri Yildiz: fu “Max” a lanciare il talento turco nel grande calcio

È impossibile, infatti, parlare dell’esplosione di Kenan Yildiz senza menzionare Massimiliano Allegri. Fu proprio il tecnico livornese a “battezzare” il fantasista turco classe 2005 nel calcio dei grandi, facendolo esordire in Serie A a Udine nell’agosto del 2023.

Fu sempre lui a concedergli la prima, storica maglia da titolare contro il Frosinone, una fiducia ripagata immediatamente con un gol da cineteca. Allegri è stato il primo a credere ciecamente nel suo potenziale, gestendone la crescita con la saggezza del mentore e proteggendolo dalla pressione mediatica.

L’abbraccio di ieri sera è la fotografia di questo legame speciale. Per 90 minuti sono stati rivali in una battaglia per lo Scudetto, ma per qualche istante sono tornati a essere semplicemente “Max” e il suo ragazzo prodigio. Un passaggio di consegne, un gesto di stima che va oltre i colori e che nobilita il calcio.