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·29 de dezembro de 2025

Atalanta Inter, una sola colpa per i meneghini. E Pio Esposito…

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Atalanta Inter, i ragazzi di Cristian Chivu hanno avuto un solo demerito nel corso della gara. E su Francesco Pio Esposito…

Vincere a Bergamo non è mai un’impresa scontata, specialmente quando la pressione delle inseguitrici si fa sentire. Eppure, la Beneamata ha risposto presente ai successi di Milan e Napoli, confermandosi in vetta alla classifica con una prestazione di estrema maturità secondo La Gazzetta dello Sport. Al Gewiss Stadium, i nerazzurri hanno mostrato il volto di una squadra solida e cinica, capace di gestire i nervi anche nei momenti di massima spinta orobica.

Lautaro Martinez: il risolutore implacabile

A decidere il match è stato, ancora una volta, Lautaro Martinez. L’implacabile centravanti argentino e capitano dei meneghini ha sfruttato un errore madornale di Djimsiti al 65’, trasformando in oro un assist perfetto del giovane Pio Esposito, la promettente punta classe 2005 entrata a gara in corso per far rifiatare Marcus Thuram, il potente attaccante francese protagonista di un’ottima prima frazione.


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Nonostante un dominio territoriale netto (65% di possesso palla nel primo tempo), la squadra guidata da Cristian Chivu — l’ex carismatico difensore del Triplete oggi tecnico della capolista — ha faticato a chiudere i conti. Un gol annullato a Thuram per fuorigioco millimetrico di Lautaro aveva già dato il segnale dell’egemonia milanese, ma il mancato raddoppio ha costretto i nerazzurri a un finale di sofferenza.

La strategia della resistenza e la “maledizione” Dea

Negli ultimi dodici minuti, Chivu ha rispolverato il 5-4-1 “conservativo”, inserendo forze fresche come Andy Diouf, il dinamico centrocampista francese, per blindare il risultato. Una scelta che ha pagato, complice l’incredibile errore al 90′ di Lazar Samardzic, il fantasista serbo dell’Atalanta che ha fallito il pareggio a porta quasi spalancata.

Per gli uomini di Raffaele Palladino, il tecnico campano che ha cercato invano di imbrigliare Calhanoglu con una marcatura a uomo di Pasalic, il tabù Inter si trasforma in una vera maledizione: si tratta della nona sconfitta consecutiva della Dea contro i meneghini. Senza l’estro di Lookman, impegnato in Coppa d’Africa, l’Atalanta è apparsa pallida, incapace di impensierire seriamente la retroguardia guidata da Manuel Akanji, il solido centrale svizzero autore di un’ottima prova in anticipo su Scamacca.

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