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AC Milan

·27 de outubro de 2025

ATALANTA-MILAN: OPPONENT REVIEW

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Un mese iniziato in trasferta con un big match si chiude in trasferta, con un altra partita di cartello. Reduce dal pareggio in extremis contro il Pisa, il Milan si appresta a viaggiare alla volta di Bergamo per sfidare l'unica squadra ancora imbattuta in questo campionato: l'Atalanta di Ivan Jurić. Una compagine solida, che in questo inizio di stagione ha trovato il modo di stabilizzarsi dopo un'estate di grandi cambiamenti e la difficoltà dell'impegno infrasettimanale in Champions League.

Proprio in Europa i nerazzurri hanno incontrato l'unica battuta d'arresto di questi primi due mesi stagionali, uscendo sconfitti dal Parco dei Principi per mano del PSG campione d'Europa in carica. Fuori dalla notte parigina ci sono stati tanti pareggi (ben sette considerando le due competizioni), di cui quattro consecutivi nel mese d'ottobre, pertanto nel primo turno infrasettimanale del nostro campionato affronteremo una squadra a caccia di rivalsa, di una vittoria che in campionato manca dal 21 settembre.


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SOLIDA E MUTEVOLE, L'ATALANTA DI JURIĆ CHE SOFFRE NEI FINALI Dopo i nove anni dell'era Gasperini, gli orobici sono ripartiti da uno dei suoi "delfini" a livello tecnico e tattico: Ivan Jurić, che del nativo di Grugliasco è stato prima giocatore e poi collaboratore tecnico tra Inter e Palermo. Negli anni le squadre del tecnico croato si sono contraddistinte per caratteristiche tattiche vicine alle idee di Gasperini, ma il calcio di Jurić non ha esitato a dimostrare una certa versatilità e capacità di mutare abito tattico a seconda dell'avversaria. Dopo un avvio di stagione in cui è stato prevalentemente proposto il classico 3-4-2-1 degli ultimi anni atalantini, nelle ultime due partite gli orobici hanno cambiato registro: prima con un tridente "vero" in Champions League con lo Slavia Praga (De Ketelaere-Krstović-Lookman, confermati anche in campionato), poi con un'insolita difesa a 4 a Cremona.

Il risultato, allo Zini, è stato di una partita dall'elevato possesso palla - 64% - in cui l'Atalanta ha raccolto indubbiamente meno di quanto creato e meritato nel corso dei 90', trovando comunque la forza di rimontare il vantaggio firmato da Vardy a 12' dalla conclusione. Ed è proprio quello dei gol nel finale un punto di vulnerabilità emerso in questo inizio di stagione della squadra di Jurić: ben quattro dei sei gol subiti sono arrivati nell'ultimo quarto d'ora di gioco, mentre gli altri due sono sopraggiunti nei 15' centrali della prima frazione. Indice di una squadra che assorbe bene le indicazioni iniziali - del prepartita o dell'intervallo - ma che tende a soffrire gli sviluppi di gioco nel corso dei tempi. Le tante alternative a disposizione di Jurić fanno però pensare come alla lunga l'Atalanta troverà il modo di correggere questa tendenza.

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UN POTENZIALE OFFENSIVO IMPORTANTE E LA "SOLITA" MEDIANA Dicevamo delle tante alternative a disposizione dei nerazzurri, che attualmente stanno accusando le pesanti assenze di Bakker, Kolašinac e Scalvini. Non mancano le opzioni invece in un attacco che in estate ha salutato definitivamente Mateo Retegui per accogliere due volti nuovi sui quali la società ha investito tanto: l'ex Lecce Krstović e il ghanese Sulemana, due gol a testa finora in stagione (come Samardžić e gli ex rossoneri De Ketelaere e Pašalić). Il reparto offensivo è indubbiamente uno dei punti di forza dell'Atalanta, per varietà - non vanno certamente dimenticati Scamacca e Lookman - e capacità di incidere anche a partita in corso, da subentrati. Il parziale dei gol segnati nei primi otto turni è buono (12 gol, meno soltanto di Inter, Napoli, Milan e Bologna) ma per le tante opportunità create - anche in termini di xG - il dato poteva essere migliore.

Non è cambiata molto in estate la mediana orobica, punto di forza forse sottovalutato dell'Atalanta. La cerniera di centrocampo composta da Éderson, Pašalić e capitan de Roon è una certezza e rappresenta un caposaldo delle scelte di Jurić: il croato è sempre stato impiegato in Serie A (assente solo nell'ultimo turno di Champions), l'olandese ha saltato la sfida col Como per squalifica mentre il nazionale brasiliano è stato sempre in campo una volta smaltito l'infortunio al menisco accusato durante la preparazione estiva. Da segnalare, infine, anche due volti nuovi rispetto all'era Gasperini, entrambi protagonisti in questo avvio di stagione e punti da attenzionare sugli esterni. Da un lato l'ex Inter e Roma Nicola Zalewski, dall'altro il giovanissimo (classe 2008) Honest Ahanor, capaci sia di distreggiarsi difensivamente - soprattutto il secondo - che come terzini o esterni a tutta fascia.

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