Avellino, senti Criscititello: “D’Agostino è il De Laurentiis della Serie B. Il troppo entusiasmo può ritorcersi contro” | OneFootball

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·24 de julho de 2025

Avellino, senti Criscititello: “D’Agostino è il De Laurentiis della Serie B. Il troppo entusiasmo può ritorcersi contro”

Imagem do artigo:Avellino, senti Criscititello: “D’Agostino è il De Laurentiis della Serie B. Il troppo entusiasmo può ritorcersi contro”

Michele Criscitiello, intervistato da TuttoAvellino.it, ha parlato del Memorial dedicato suo padre (che vedrà sfidarsi Avellino e Lazio) e ha analizzato gli Irpini.

Qui le sue parole, estratte dalla fonte citata in precedenza: “Mio padre è venuto a mancare due anni fa e dopo 2 mesi abbiamo organizzato subito la prima edizione del Memorial con la mia squadra, la Folgore Caratese, ricevendo subito una grande risposta degli avellinesi con 7 mila persone e anche dei bei striscioni. Avevo promesso che avrei portato Avellino per una notte in Serie A con il Memorial, non sapevo quando ci sarei riuscito ma era il mio obiettivo. L’anno scorso è stato un Memorial transitorio perché non c’era grande entusiasmo dopo la semifinale playoff persa col Vicenza e lo abbiamo giocato con il Crotone del mio ex allenatore Longo. Quest’anno invece era tutto perfetto per riuscirsi, mi sono impegnato sulle ali dell’entusiasmo dopo la promozione per garantire una degna chiusura di stagione e un’ottima apertura di nuova stagione coinvolgendo una squadra di Serie A.


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Con il Partenio interessato dai lavori abbiamo optato per Frosinone, che è la seconda casa dell’Avellino, e ho coinvolto la Lazio per la vicinanza con Frosinone. Secondo me ne uscirà una bellissima manifestazione, ci possiamo divertire, sarà una bella serata di festa perché apre la nuova stagione, saranno presentate le nuove divise e sarà la prima vera amichevole sia per l’Avellino che per la Lazio.

L’anno scorso siamo stati bravi e fortunati, quando c’è stata l’opportunità di sfruttare il macello scaturito dalla riscrittura della classifica l’Avellino ha avuto forza per accelerare e confermarsi, per come era partita la stagione nessuno ci avrebbe scommesso. D’Agostino è stato premiato dalla tenacia e dal coraggio, quando mandi via allenatore e direttore e affidi tutto ad allenatore che non ha mai fatto la C (Biancolino) e l’area tecnica a tuo figlio che tutti pensavano occupasse quel posto solo perché figlio del presidente, e hai ottimi risultati vuol dire che hai fatto un ottimo lavoro puntando su persone con valori importanti. L’Avellino ha fatto qualcosa di storico per come era partito scrivendo una vera e propria pagina di storia dello sport.

Secondo me sulle ali dell’entusiasmo l’Avellino può divertirsi, ha preso giovani di valore, ha confermato calciatori importanti, ma gli avellinesi devono avere i pedi per terra. Sono stato ad Avellino per la messa in ricordo di mio padre poche settimane fa e vedo troppa gente euforica, va bene l’euforia per la promozione ma che non diventi un boomerang. Abbiamo preso giovani forti ma pur sempre giovani, lo staff tecnico è alla sua prima prima esperienza in B, la società è alla sua prima Serie B, quando arriveranno le prime sconfitte stare tranquilli e non farsi prendere dalla frenesia.

Avellino è una piazza che ti spinge, da record di abbonamenti, vengono in 5 mila a Frosinone per un’amichevole, ma il lato negativo è che appena arriva una sconfitta partono le pressioni. Avellino non deve andare in serie A quest’anno, deve consolidare, chi vuole andare in serie A sta spendendo 20, 30, 40 milioni.

D’Agostino in B è come De Laurentiis in Serie A, presidenti tifosi non ne abbiamo più e per questo per me il presidente dell’Avellino sta facendo un ottimo lavoro nella strada della perseveranza. Non possiamo guardare al fondo che prende il Palermo o il Venezia, se vogliamo metterci a paragone finiamo male. Non andavamo in B da 7 anni ora dobbiamo difenderla. Il primo che parla di cose troppo grandi deve essere ammutolito, serve solo una bella salvezza tranquilla. Altrimenti finiamo col fare la fine della Salernitana, del Benevento o della Spal. Bisogna essere umili, consapevoli della forza della piazza ma con i piedi per terra o ti fai male.

Cosa penso del mercato? Abbastanza soddisfatto, ma ora servono 2-3 puntelli di esperienza. L’arrivo di Insigne è positivo, i giovani alcuni li conosco altri meno, ho chiesti ad amici di Bergamo referenze su Gyabuaa e me ne hanno palato bene, come dicevo sono giovani e hanno bisogno di fiducia. Non sei al nord, sei in una piazza esigente e il giovane va sostenuto e coccolato. Finora un buon mercato ma 2-3 colpi pesanti da serie B servono. Tutino? Sarebbe tanta roba, ma quello di due anni non quello dell’anno scorso”.

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