Azzi (DAZN) frena: «La nostra sfida è trovare il giusto equilibrio e sfruttare tutte le possibilità. Calcio gratis non sostenibile». Il gap con la Premier è enorme | OneFootball

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·19 de novembro de 2025

Azzi (DAZN) frena: «La nostra sfida è trovare il giusto equilibrio e sfruttare tutte le possibilità. Calcio gratis non sostenibile». Il gap con la Premier è enorme

Imagem do artigo:Azzi (DAZN) frena: «La nostra sfida è trovare il giusto equilibrio e sfruttare tutte le possibilità. Calcio gratis non sostenibile». Il gap con la Premier è enorme

Azzi (DAZN) spiega perché il calcio deve essere a pagamento. Riconoscere il valore del prodotto e combattere la pirateria sono la spina dorsale del sistema

Il CEO di DAZN Italia, Stefano Azzi, è stato tra i protagonisti del Social Football Summit di Torino, affrontando il tema cruciale della sostenibilità della Serie A. Azzi ha spiegato che i diritti televisivi sono la spina dorsale del sistema calcio. Il valore è altissimo: oltre 900 milioni di euro l’anno solo per la Serie A, contro i 3 miliardi di euro della Premier League.

Azzi ha respinto la premessa che il calcio possa esistere in forma gratuita. Ha spiegato che la Serie A in chiaro è esistita solo in rarissime eccezioni, e la Serie A gratis non è mai esistita. Questo è confermato dalla storia trentennale dei diritti tv. Il dirigente ha chiarito che investimenti di questa portata non possono essere sostenuti solo con la pubblicità. Servirebbe raccogliere oltre quindici volte il valore della pubblicità programmata al Festival di Sanremo, spalmato su nove mesi.


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La sfida di DAZN è trovare il giusto equilibrio. L’azienda ha riportato la Serie A in chiaro, ma in una forma digitale, con un modello che amplia il pubblico senza compromettere l’economia. Azzi ha citato i big match già trasmessi come Juve-Milan e Roma-Juve.

Azzi (DAZN), Fiorentina Juve in chiaro su Dazn

La prossima partita che andrà in esclusiva gratuita è proprio Fiorentina-Juventus, in programma questo weekend. Questa gara è un esempio di come la piattaforma cerchi di attrarre i giovani.

Tuttavia, la sostenibilità di questo modello è a rischio. La condizione per costruire tutto questo, ha concluso Azzi, è doppia: rendere la Serie A un prodotto più appetibile attraverso l’applicazione delle tecnologie che possano attrarre i giovani, accelerando questa integrazione. E, cosa ancora più importante, lavorare incessantemente per diffondere una cultura della legalità contro la pirateria digitale, che è l’unica via per garantire al calcio un futuro.

PAROLE – «Oggi i diritti televisivi rappresentano la spina dorsale del sistema calcio: oltre 900 milioni di euro l’anno solo per la Serie A e un campionato domestico come la Premier si muove su cifre ancora più elevate, sui 3 miliardi di euro circa. Se la Serie A “in chiaro” è esistita in rarissime eccezioni che si contano sulla punta delle dita, la Serie A gratis non è mai esistita. E questo ce lo dicono i circa 30 anni di storia dei diritti tv del nostro campionato domestico, e di trasmissione tv. Considerando il valore che viene assegnato storicamente dalle stesse leghe ai campionati domestici, investimenti di questa portata non riescono a essere sostenuti attraverso un modello gratuito: gli addetti ai lavori sanno che cifre simili non si ripagano con la sola pubblicità e nemmeno con gli accordi di distribuzione anche perché più ne fai più il valore del prodotto scende. Per arrivare a un ricavo di 900 milioni con la sola pubblicità, servirebbe raccogliere oltre quindici volte il valore della pubblicità programmata al Festival di Sanremo su un’audience paragonabile, e con una continuità spalmata su nove mesi. Assumendo che ci siano aziende con tale capacità e benefici dal farlo. Allora la domanda vera diventa: perché il calcio visto in Tv dovrebbe essere gratuito, quando quello vissuto allo stadio, con biglietti, merchandising, è giustamente a pagamento? Gli sport che vanno, o sono andati, completamente in chiaro e gratuitamente hanno un valore di mercato di 40-60 milioni, non 900 milioni. È evidente che un simile equilibrio economico non sarebbe possibile. La nostra sfida è trovare il giusto equilibrio e sfruttare tutte le possibilità che la tecnologia può offrirci per rendere il prodotto calcio sempre più avvincente. A partire dalla stagione 24/25, grazie al pacchetto dei diritti che abbiamo acquisito, abbiamo riportato la Serie A in chiaro ma in una forma diversa da quella tradizionale: digitale, con un modello che amplia il pubblico senza compromettere l’economia del campionato. Abbiamo trasmesso big match come Milan-Napoli, Lazio-Inter, Juve-Milan, Atalanta-Inter e Roma-Juve. Quest’anno abbiamo trasmesso già una partita Roma-Milan e la prossima sarà Fiorentina-Juventus, in esclusiva su DAZN. La condizione per costruire tutto questo resta la stessa: riconoscere il valore del prodotto, rispettarlo e continuare a investirci. Dietro ogni partita ci sono investimenti, professionisti, diritti, tecnologie di produzione e una filiera intera di persone. In merito a come si dimostra il valore Premium della Serie A, non entro in questioni di campo perché non sono temi che competono alle piattaforme – questo lo lasciamo fare agli addetti ai lavori – ma per quanto riguarda il “come si difende” penso che ci siano due modi: lavorare per rendere la Serie A un prodotto sempre più appetibile attraverso l’applicazione delle tecnologie che possano attrarre i giovani, accelerando questa integrazione. E, cosa ancora più importante, lavorare senza sosta per diffondere una cultura della legalità che è condizione imprescindibile per garantire alla nostra Serie A un futuro sostenibile e competitivo.»

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