Inter News 24
·24 de junho de 2025
Barella a Dazn: «Ecco come ho preso l’addio di Inzaghi, Chivu ci sta aiutando molto. Mi ha colpito quel gesto che ha fatto dopo l’Urawa»

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·24 de junho de 2025
In una lunga intervista concessa a Dazn, Nicolò Barella affronta il passaggio da Simone Inzaghi a Cristian Chivu e parla degli obiettivi dell’Inter per la prossima stagione, a partire dal Mondiale per Club ancora in corso.
L’ESPERIENZA NEGLI USA – «Bello riuscire a vedere da vicino il loro mondo, in Europa non si vedono spesso. Bellissima esperienza, bisogna fare i complimenti per quanto sono riusciti a creare».
COMPETERE ANCHE AL MONDIALE PER CLUB? – «Sicuramente è uno slogan che condivido al 100%. Lo specchio della nostra stagione scorsa. Siamo arrivati in fondo a tutto, non siamo riusciti a vincere, ma sicuramente è stata una stagione che ci ha lasciato molto. Non tutto di positivo, ma anche qualcosa di negativo. Siamo venuti qua per ritirarci su e fare il meglio possibile».
COME STO MENTALMENTE E FISICAMENTE? – «Sicuramente fisicamente c’è stanchezza, anche mentalmente. Stagione bellissima dal punto di vista della competizione, abbiamo lottato su tutti i fronti, non sono arrivate delle vittoria e questo qualcosa di negativo te lo lascia. Però sono venuto qua con la voglia di fare bene, di ritrovare la gamba e la testa giusta. Il mister ci sta aiutando tanto, ha tantissima empatia. Abbiamo avuto un cambio e quello non solo porta cose negative, ma tante cose positive. Bisogna trovare il giusto compromesso, il mister è stato bravissimo e ci sta dando una grandissima mano».
QUANTO PENSO POSSA RIMANERE NELLA TESTA LA FINALE DI CHAMPIONS PERSA? – «Nella testa rimarrà, è una sconfitta che fa parte di un percorso. Sconfitta importante e che dà fastidio. Nella vita e nel calcio bisogna sapersi rialzare. Noi abbiamo dimostrato di saperlo fare, abbiamo perso campionati per un punto, due finale di Champions, un altro campionato, abbiamo vinto. Abbiamo capito che il calcio è fatto di alti e bassi, bisogna lavorare di più. Questa è la mentalità».
SE CI SIAMO DATI UNA SPIEGAZIONE? – «Diciamo che una risposta non ce l’ho, una spiegazione non c’è. È un insieme di tanti fattori, faccio fatica a dire un perché. Abbiamo cercato di parlarne, ci siamo confrontati per vedere dentro di noi quali erano le sensazioni. Tutte diverse, c’erano tanti elementi. Il calcio è così, può succedere di avere una giornata storta, purtroppo è arrivata in finale. Però mi tengo il percorso che abbiamo fatto, abbiamo perso con la squadra più forte del mondo, ma abbiamo battuto le altre due più forti. La cosa che posso fare per cercare di dare il meglio che posso per aiutare mister, compagni e squadra. Mister e staff si sono presentati in un modo incredibile».
COME HO PRESO LA NOTIZIA DI INZAGHI? – «La notizia è stata strana, dopo 4 anni che stai insieme diventa un’abitudine. Sapere che lui è andato via è stata una sensazione strana. Io vengo da una società in cui ho vissuto tanti cambi di allenatore, so come funziona. L’unica cosa che posso fare è ringraziare tutti loro per questi anni fantastici, grazie è la parola più giusta».
CHE RUOLO STA AVENDO CHIVU? – «Lo conoscevo già, quando allenava la Primavera avevo già visto la sua grande empatia coi giocatori. Una qualità importante che non tutti hanno. In un momento difficile, ci ha dato una grossa manco, oltre a essere un grande allenatore è una persona diretta, ha grande voglia di fare e vincere. Grandissima occasione per lui e per noi di fare bene».
UN ANEDDOTO SU CHIVU – «Una cosa che mi è rimasta è il fatto che dopo la vittoria con l’Urawa con gol di Carboni, che ha vissuto un periodo difficile, al rientro negli spogliatoi ha chiesto un applauso per Valentin perché lo ha rivisto sorridere dopo quei mesi. E’ stata una roba che mi ha toccato».
RICOMPATTARE IL GRUPPO È L’OBIETTIVO DI QUESTA STAGIONE? – «Io non penso che il gruppo si sia diviso, ma logicamente dopo sconfitte si creano malesseri, invece quando vinci va tutto bene. Nessuno si è mai comportato per fare qualcosa non per il bene dell’Inter, non abbiamo di questi problemi. Dobbiamo cercare quello che ci è mancato nell’ultimo periodo in campo, dal fatto di non prendere gol, di prenderne 20 al posto di 40 in stagione o di portare sullo 0-0 una partita storta piuttosto che farla finire 1-0 gli avversari. Su questo stiamo lavorando con il mister».
IO MOLTO SEVERO CON ME STESSO – «Come sempre, essendo molto autocritico, posso fare meglio. Aver giocato tantissime partite, aver tenuto tutte le porte aperte fino alla fine, non è stato facile. A fine stagione non sono lucidissimo. Non sono un fenomeno di quelli che decidono le partite da solo, ho bisogno della squadra e voglio aiutare i miei compagni. Mi dicono che faccio pochi gol, ma non mi interessa: io voglio solo aiutare i miei compagni. Se posso, lo faccio anche con un assist o con una corsa in più. So che la gente è esigente, ha voglia e potere a volte di criticare, ma io sono sereno. Ho un rapporto di stima con i compagni, sono tranquillo. Quello che succede fuori non posso gestirlo».
GATTUSO NUOVO CT? – «Ho avuto modo di parlarci al telefono da qui a Los Angeles. Abbiamo parlato di tutto, partendo dal fatto che è stato un periodo difficile, inutile nascondersi. Bisogna ritrovare entusiasmo, un qualcosa che riaccenda quella fiamma e lui in questo ha molta esperienza. Posso solo ringraziare Spalletti, ma il calcio è così. Auguro il meglio a tutto il gruppo nazionale, dobbiamo tirarci su».
UN MESSAGGIO AI TIFOSI DELL’INTER PER LA PROSSIMA STAGIONE – «In questa nuova gestione potrebbero esserci alti e bassi, come è già accaduto, ma gli chiedo di starci vicino e di avere fiducia nel mister e nella società che negli anni ha dimostrato di sapersi muovere. Noi faremo del nostro meglio».
SUI GIOVANI E SUI NUOVI ARRIVATI – «Luis Henrique e Sucic sono giocatori di grande qualità, così come Carboni che già conoscevo. Il campionato italiano è differente da tutti gli altri, ma magari il Mondiale per Club dà possibilità di capire subito i meccanismi. Luis Henrique ha quello che ci è mancato un po’ nell’ultima stagione, un giocatore che salta l’uomo e che non ha paura di tentare il dribbling. Sucic ha grandissima qualità di calcio e visione di gioco. Carboni bravo palla al piede, Pio non me lo ricordavo così grosso quando veniva ad allenarsi con noi (ride, ndr). Seba ha una qualità immensa, deve trovare la miccia per accendersi».
CENTROCAMPO A 4? – «Mi piace. Ho giocato nelle giovanili e in nazionale in quel modulo, lo conosco bene. Bisogna trovare i meccanismi giusti, sono sicuro il mister troverà la quadra».