Juventusnews24
·17 de setembro de 2025
Benatia non le manda a dire dopo il rigore concesso in Real Madrid Marsiglia: «Difficile da accettare ma l’ho già vissuto sette anni fa con la Juve…»

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·17 de setembro de 2025
Mehdi Benatia è tornato a parlare in modo forte e diretto, riaprendo una ferita mai del tutto rimarginata per i tifosi della Juventus. L’ex difensore marocchino, oggi dirigente del Marsiglia, ha commentato la sconfitta subita dalla sua nuova squadra in Champions League contro il Real Madrid in una partita decisa da un rigore concesso a Mbappé. Per Benatia, è stato un vero e proprio déjà vu, un sentimento che lo ha riportato indietro di sette anni a quella notte del 2018 in cui anche la Juventus fu eliminata in modo controverso proprio al Bernabéu. Le sue parole risuonano come un’eco amara di un passato che continua a bruciare.
PAROLE – «È un rigore molto difficile da accettare, ma l’ho già vissuto sette anni fa. Non sono venuto qui per sette anni, torno e vado via con lo stesso sentimento. Vedo il mio giocatore che tocca la palla, fa un’entrata anche giusta sul pallone. È vero che ha il braccio lì, ma o glielo tagliamo o diventa difficile da evitare. Ha il braccio a terra per la scivolata, non so come può evitare il pallone. Ovviamente mi brucia perdere così». Un sentimento di frustrazione che, a distanza di anni, dimostra quanto quella notte abbia lasciato un segno indelebile non solo nei tifosi, ma anche nei protagonisti in campo.
Benatia ha poi analizzato la natura della decisione arbitrale, commentando il rigore concesso a Mbappé contro il Marsiglia. «Non dico che sia inventato, ma mi sembra molto severo», ha affermato, sottolineando come il suo giocatore avesse toccato la palla prima con il piede. La sua riflessione si è spinta fino a toccare un argomento delicato: «Se è una casualità o il peso del Bernabéu? Non lo so, non posso fare questo tipo di considerazione». Parole che, pur non volendo “entrare in certe polemiche”, riaprono ferite mai del tutto rimarginate per i tifosi della Juventus, che non hanno dimenticato come il sogno della Champions League sfumò proprio in quel modo.