Boldi, 80 anni da super tifoso del Milan: «Tifo rossonero da quando ho iniziato a fare questo lavoro con Jannaci: lui e gli altri parlavano di calcio, io solo di Milan» | OneFootball

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·23 de julho de 2025

Boldi, 80 anni da super tifoso del Milan: «Tifo rossonero da quando ho iniziato a fare questo lavoro con Jannaci: lui e gli altri parlavano di calcio, io solo di Milan»

Imagem do artigo:Boldi, 80 anni da super tifoso del Milan: «Tifo rossonero da quando ho iniziato a fare questo lavoro con Jannaci: lui e gli altri parlavano di calcio, io solo di Milan»

Le parole di Massimo Boldi, comico e super tifoso del Milan, che oggi compie 80 anni: «Ho iniziato a tifare quando ho cominciato questo lavoro»

Massimo Boldi compie oggi ottant’anni, un traguardo importante che invita a riflettere sulla sua lunga carriera artistica e sulla passione per il Milan, squadra che ha seguito con cuore rossonero sin dall’infanzia. Nato e cresciuto tra musica e comicità, Boldi ricorda con affetto gli inizi al Derby Club e l’influenza di grandi artisti come Jannacci e Villaggio. Il legame con i rossoneri è profondo, radicato nella famiglia e alimentato da anni di successi sportivi. Tra aneddoti e ricordi, racconta il suo rapporto con Berlusconi e i protagonisti di un’epoca dorata del calcio italiano. Di seguito le sue parole a la Gazzetta dello Sport.

MASSIMO BOLDI E IL SUO LEGAME COL MILAN – «Se mi fermo a pensarci mi chiedo come sia possibile che siano passati così tanti anni… Non da quando sono nato, ma soprattutto da quando ho cominciato a fare questa professione che mai immaginavo di poter fare».


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LA SUA PASSIONE ROSSONERA – «Ero il batterista di una band, lì è cambiato tutto. Ho incontrato grandi artisti, come Jannacci, Cochi e Renato, Paolo Villaggio e tutto quello che era il fantastico panorama degli Anni 70 della comicità del cinema e della televisione italiana».

SI PARLAVA DI CALCIO? – «Loro sì, io soltanto di Milan. Sono sempre stato uno sfegatato milanista, perché mio nonno, Mario Vitali, è stato uno dei fondatori del Milan. Quando ero piccolo mi portava in società, potevo vedere da vicino i calciatori, e poi spesso si andava allo stadio insieme: impossibile non diventare eternamente rossonero».

IL MILAN CHE HA NEL CUORE – «Quello di Berlusconi, è chiaro! Con il Cavaliere ci siamo tolti davvero tante soddisfazioni».

IL RAPPORTO CON BERLUSCONI – «Straordinario, nel tempo sono diventato proprio amico di Berlusconi, ci frequentavamo e lavoravamo. Mai avrei pensato di entrare nella sua scuderia, è stato magnifico. Era una grande persona, si fermava spesso a parlare con noi, anche di calcio e di Milan. Era davvero molto alla mano, un uomo autenticamente simpatico e cercava di trarre da ogni situazione un vantaggio per lui e per chi lavorava per lui. Per me Berlusconi è stato come Leonardo da Vinci, almeno io la penso così: è stato un genio in tutto quello che ha fatto. Tirava fuori il meglio da ognuno».

IL TECNICO PIÙ APPREZZATO – «Posso fare due nomi? Fabio Capello, davvero bravissimo, e poi non posso non citare Arrigo Sacchi che è stato rivoluzionario da diversi punti di vista».

UN SOLO NOME PER GLI ANNI D’ORO – «È difficile, parliamo del Milan di Gullit e Van Basten, un’epoca straordinaria, ma dovendo sceglierne uno solo dico Franco Baresi. E andando avanti nel tempo mi piace citare Pirlo».

AMICIZIE TRA I CALCIATORI – «Ne ho conosciuti parecchi, avevo legato molto con Virdis, siamo stati amici per tutto il tempo in cui è rimasto a Milano… Capito mi hai?».

LA SQUADRA OGGI – «Impossibile non rimpiangere Berlusconi. E aggiungo: non credo che troveremo un altro presidente come lui, non solo che prenda il Milan, ma anche qualcuno altrettanto capace di prendere in mano il Paese. L’unico che forse potrebbe fare bene, riportando la squadra a quello che era una volta, è Aurelio De Laurentiis: ha una visione del calcio che si sta rivelando vincente e ha anche tanti soldi, dobbiamo dirlo…».

IL RITORNO DI ALLEGRI – «Se non altro conosce bene l’ambiente e ci permette di sperare in un rilancio, dopo una stagione che ha lasciato decisamente a desiderare. Sono molto curioso di vedere all’opera Modric: lo ammetto, lo conosco poco, ma è stato Pallone d’Oro, non vedo l’ora di vederlo in campo con i colori rossoneri addosso».

IL RUOLO DI TIFOSO AL CINEMA – «In cui facevo l’interista, non è stato facile… Mentre negli altri ero un vero rossonero! Tante battute che sento ancora citare dai ragazzi di adesso le avevo improvvisate, ci divertivamo sempre sul set. Del resto quando fai quel genere lì, se non ti diverti non puoi neanche riuscire a far divertire il pubblico».

LA PASSIONE PER LA FORMULA 1 – «Perché Michele Alboreto era il cugino primo di mia moglie, quindi andavo spesso a vedere le gare. Ho conosciuto tanti piloti, era una bella Formula 1, sempre divertente, anche quella forse oggi si è un po’ sbiadita. È che il mondo è cambiato e continua a cambiare sempre più velocemente e noi avanziamo con gli anni, ma con noi crescono anche il buon umore e la gioia di rendersi conto di invecchiare. Che vuol dire vivere ed è sempre una fortuna di cui è bene essere consapevoli».

COME FESTEGGIARE GLI 80 ANNI – «Le mie figlie hanno organizzato una festa per gli amici più cari. Dicono che se avessero dovuto invitare tutte le persone che, per fortuna, mi stimano – e parliamo di quattro generazioni di pubblico -, avrebbero dovuto prendere San Siro. Ho detto che quello lo affittiamo per i novanta…».

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