Bologna Sport News
·12 de novembro de 2025
Bologna, Fenucci: “Vi dico qual è stata la bravura di Italiano. Infortunio Cambiaghi? Per questo abbiamo costruito una rosa più profonda”

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·12 de novembro de 2025

Le parole dell’amministratore delegato dei rossoblù Claudio Fenucci sull’infortunio di Cambiaghi, la crescita della squadra, Italiano e tanto altro
Il successo netto contro il Napoli proietta il Bologna in zona Champions a tre lunghezze di margine dalla vetta della classifica occupata, in coabitazione, da Roma e Inter. A fare da contraltare ad una situazione sul piano dei risultati eccellente, è sicuramente l’infermeria. All’assenza di Freuler, si sono aggiunte quelle di Skorupski, Rowe (usciti dal campo anzitempo contro i partenopei) e ultima in ordine di tempo di Cambiaghi, il quale lascerà il ritiro della Nazionale per un piccolo fastidio al polpaccio destro.
Di questo ennesimo infortunio e di tanto altro ha parlato ai microfoni di Sky Sport, l’amministratore delegato del Bologna. Claudio Fenucci. Andiamo a riportare di seguito un estratto delle sue parole.
Fenucci esordisce parlando dell’infortunio del numero 28 rossoblù: “Ha avuto un problema in allenamento, non ci voleva perché abbiamo già Rowe infortunato e sicuramente non ci fa piacere. Sappiamo però che in una stagione così lunga e piena di impegni, con 4 competizioni da affrontare più le nazionali, qualche problema poteva nascere. Per questo abbiamo costruito una rosa un po’ più profonda del normale”.

Le parole di Fenucci sull’infortunio di Cambiaghi. Bologna Sport News (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images Via OneFootball)
Su cosa c’è di speciale a Casteldebole: “Credo che, forse molto del merito va all’allenatore e al suo staff, che sono grandi professionisti, e a questo gruppo di giocatori, che lavora con tanta intensità durante la settimana, quando si preparano le partite. Il gruppo è cresciuto, si migliora individualmente in un contesto in cui sono consapevoli che solo la forza collettiva può farli crescere. Poi c’è un’atmosfera che abbiamo sempre cercato di costruire, cioè di una società organizzata, strutturata, ma dove il senso di famiglia sportiva si sente. Questo non è l’elemento principale, ma aiuta le relazione interne che si riflettono anche sull’esterno, anche la città, con questa emozione gigantesca e con questo fuoco che si è acceso, trasferisce sostegno alla squadra”
L’amministratore delegato prosegue parlando della programmazione del club e del percorso di crescita delle ultime stagioni: “È stato un percorso lungo, è partito dalla Serie B e c’è stato un inizio dove l’obiettivo era consolidarsi nella categoria, con investimenti mirati e un controllo anche attento a quelle che potevano essere le dinamiche finanziarie, ma soprattutto per far crescere la società e prepararla al salto, che è difficile da programmare. Le organizzazioni sportive generalmente si muovono per cicli, il nostro nasce con l’arrivo di Sinisa, perché poi anche lì i risultati sono migliorati e abbiamo aumentato gli investimenti. Poi con l’arrivo di Sartori e questo nuovo gruppo di lavoro sono arrivati giocatori che hanno consentito a questo progetto di crescere e, grazie al lavoro dei due tecnici, prima Thiago Motta e poi Italiano, siamo riusciti a collocarci stabilmente in una posizione che non era abituale per il Bologna.”
Sul contributo di Vincenzo Italiano: “La sua bravura è stata l’anno scorso in un gruppo che aveva fatto bene e che doveva accettare una proposta di gioco e una metodologia completamente differenti. Ha portato la sua visione del calcio, un gioco molto intenso, offensivo, fatto di pressione e molto moderno ed europeo. Poi nel tempo lui e il suo staff hanno migliorato i giocatori, perché poi un allenatore che viene a Bologna non ha solo il compito principale, ovvero creare le condizioni perché si ottengano i risultati, ma anche quello di migliorare i calciatori perché noi non possiamo prenderli già formati. Possiamo acquistare giocatori forti, con qualità, ma che hanno un percorso di miglioramento da fare e lui ha contribuito a far crescere il gruppo. Un po’ tutti noi a gestire i momenti positivi siamo abbastanza allenati, pensiamo sempre a guardare le cose con realismo e rimanere concentrati su quello che può essere il prossimo impegno. La forza è proprio trovare le motivazioni una singola partita alla volta. Adesso ci sarà Udine, una trasferta complicata contro una squadra che sta facendo bene e quindi dovremo concentrarci e trovare le motivazioni per quella partita, senza pensare a quanto sarà lungo il campionato. La società e anche il mister ha sempre lavorato di squadra su questo“









































