Bonny svela: «Chivu è sempre la stessa persona vera di Parma, c’è una cosa che mi chiede sempre. Ecco in quale aspetto devo migliorare, il mio obiettivo…» | OneFootball

Bonny svela: «Chivu è sempre la stessa persona vera di Parma, c’è una cosa che mi chiede sempre. Ecco in quale aspetto devo migliorare, il mio obiettivo…» | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Inter News 24

Inter News 24

·15 de novembro de 2025

Bonny svela: «Chivu è sempre la stessa persona vera di Parma, c’è una cosa che mi chiede sempre. Ecco in quale aspetto devo migliorare, il mio obiettivo…»

Imagem do artigo:Bonny svela: «Chivu è sempre la stessa persona vera di Parma, c’è una cosa che mi chiede sempre. Ecco in quale aspetto devo migliorare, il mio obiettivo…»

L’attaccante dell’Inter, Ange-Yoan Bonny, racconta i suoi primi mesi in nerazzurro e il suo rapporto speciale con Cristian Chivu

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’attaccante dell’Inter, Aneg-Yoan Bonny, si racconta così.

COSA HO CAPITO DOPO 5 MESI DI INTER – «Ho capito che serve tempo per capire dove sei, per realizzare quanto grande sia questo club. Poi, quando lo hai capito, devi renderti conto del livello della squadra, che si alza continuamente, già dall’allenamento: l’Inter è molto esigente, ti chiede sempre di più, ma mi trovo benissimo e imparo…»


Vídeos OneFootball


IN COSA DEVO MIGLIORARE? – «Il gioco spalle alla porta, qualche volta ho perso palloni stupidi. Poi migliorare il colpo di testa, ma anche la resistenza, visto che giochiamo ogni tre giorni e lavoriamo duramente. Durante la sosta ancora di più…In generale, anche le cose che ti vengono bene possono sempre essere fatte meglio».

CHI DEI MIEI COMPAGNI MI STA AIUTANDO? – «Ce ne sono tanti, ma con chi parla francese come Mkhitaryan è più facile. Marcus Thuram mi aiuta tanto e non solo da quando siamo compagni: già a Parma i suoi consigli sono stati preziosissimi. Mi spinge oltre, come anche i compagni italiani: vogliono che dia sempre il massimo senza cali».

QUANTO È IMPORTANTE CHIVU PER ME? – «Moltissimo. A Milano il mister è la stessa persona vera che era a Parma, ha lo stesso modo di fare e di comunicare. Mi chiede sempre di essere disponibile per gli altri, di giocare prima per la squadra».

QUANTO È STATA DURA ALL’INIZIO AL PARMA – «A 17 anni un altro Paese, un’altra cultura, un’altra lingua: era tutto difficile… Per fortuna ho trovato un bel gruppo, ho fatto amicizia con Bernabè che ha grandissime qualità, ma l’uomo decisivo è stato Buffon: parlava un ottimo francese, mi ha fatto sentire a casa. È come se fosse mio zio…»

OBIETTIVO DI GOL E ASSIST? – «Non ho un numero preciso, nella mia testa vorrei fare ogni anno meglio del precedente. La sfida non è con gli altri, ma solo con me stesso. Conta soltanto rendere fieri i tifosi oltre le statistiche»

SE PENSO CHE LE VOCI ESTERNE SU PIO SIANO ESAGERATE? – «Quando giochi nell’Inter c’è più attenzione su tutti e qui in Italia ce n’è tantissima per lui: è giovane, ha grande potenzialità, nasce in questo settore giovanile, veste la maglia azzurra. Per lui la pressione è tanta, ma penso riesca a gestirla benissimo: non è cambiato, né a lui né a me piace fare i fenomeni»

IL MIO SOPRANNOME ANGELO – «Angelò. Ha iniziato mister Pecchia al Parma: quando giocavo male ero solo Bonny, quando andavo bene mi chiamava Yoan, ma non sapeva pronunciarlo. A volte diceva Jean, a volte Johan… Poi un giorno ha scoperto che nel nome c’era anche Ange e sono diventato Angelò per tutti. A voi piace italianizzare i nomi: Mkhitaryan è diventato Michele, Luis Henrique Gigi, ma poi perché mai? (ride, ndr)».

DA DOVE NASCE LA MIA ESULTANZA DA PIRATA – «Un gioco con gli amici della mia città, Tours, nel centro della Francia. Tutto nasce da un video su TikTok che ci aveva fatto ridere. Quando a Napoli ho segnato col Parma, è nata quell’esultanza: era una dedica, è diventata ormai un marchio».

Saiba mais sobre o veículo