Calcionews24
·18 de dezembro de 2025
Cagliari, parla Deiola: «Si respira un’ottima aria, siamo fiduciosi e stiamo bene. Tifosi? Li ringraziamo ogni giorno»

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·18 de dezembro de 2025

Alessandro Deiola, centrocampista e vice-capitano del Cagliari, è intervenuto ai microfoni della trasmissione Il Cagliari in Diretta, il talk show settimanale in onda ogni giovedì sera su Radiolina e interamente dedicato alla squadra rossoblù. Nel corso della puntata, condotta da Valentina Caruso insieme a Fabiano Gaggini e Alberto Masu, sono stati affrontati numerosi temi legati all’attualità e al futuro del club isolano.
ALLENAMENTO – «Un po’ stanchino dall’allenamento, ma va meglio! E’ stato carico di energia come tutti d’altronde. Si respira un’ottima aria, siamo fiduciosi e stiamo bene. Il calore del pubblico è sempre altissimo e fanno sentire importante la squadra, li ringraziamo ogni giorno per quello che fanno per noi».
DEIOLA OGGI – «Un ragazzo più maturo che ha fatto tanta gavetta ed esperienza: ha assorbito tanto sotto tutti i punti di vista, calcistici non. Mi sento più preparato e responsabile su ciò che è il mio lavoro».
RESPONSABILITA’ – «Quella di essere un padre migliore e un marito migliore per mia moglie! Cerco di dare il giusto esempio ai miei compagni e alle persone che mi stanno accanto. Questo sia dal lato umano che calcistico. Far capire cosa significa portare addosso questa maglia. Vincere o perdere può far cambiare l’umore ai tifosi, ma con la stessa consapevolezza che si vuole venire a fare il tifo più forte».
EPISODI CARRIERA – «Non riesco a identificare ora a freddo. L’anno di Mazzarri mi viene in mente, che a livello di numeri ho fatto una delle migliori stagioni- Avevo fatto tra i 6/7 gol tra campionato e Coppa Italia. Ricordo la partita con la Dea, io ero uscito al primo tempo tra i fischi dello stadio e questo mi ha ferito tanto. A fine gara mi sono chiuso nello stanzino della palestra che abbiamo e sono scoppiato in lacrime. Si sono allineati fattori che hanno fatto scattare un qualcosa in me. L’anno dopo la B che non era partita benissimo, io che mi portavo indietro l’infortunio famoso alla caviglia. Il periodo in cui sono stato fermo, ho lavorato tanto su me stesso cercando di trovare gli spunti positivi da attuare in campo».
TIFO – «Ci penso e l’ho ribadito. L’esultanza che faccio quando segno sotto la gente che esplode di gioia è un abbraccio collettivo che ci fa crescere insieme».









































