Calvarese spiega: «L’arbitro è abituato a convivere con l’errore». E ritorna sul contatto Perisic-Cuadrado… | OneFootball

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·07 de fevereiro de 2025

Calvarese spiega: «L’arbitro è abituato a convivere con l’errore». E ritorna sul contatto Perisic-Cuadrado…

Imagem do artigo:Calvarese spiega: «L’arbitro è abituato a convivere con l’errore». E ritorna sul contatto Perisic-Cuadrado…

Calvarese, l’ex arbitro è tornato a parlare delle polemiche di qualche anno fa del famoso Juventus-Inter della stagione 2020-21: le dichiarazioni

Intervistato da OCW Sport, l’ex arbitro Gianluca Calvarese è tornato a riflettere sulle controversie legate all’incontro tra Juventus e Inter della stagione 2020-21, e in particolare al contatto tra Perisic e Cuadrado. Le sue dichiarazioni pongono nuovamente l’accento su un episodio che ha suscitato per tanto tempo polemiche e discussioni.

SUL FAMOSO JUVENTUS-INTER- «Se è la partita che ha più polemiche? Io credo di sì, storicamente per tutto quello che è il passato, recente e lontano, e la distribuzione del tifo, interisti e juventini rappresentano circa il 50% del tifo. Quindi danno un accento maggiore all’aspetto mediatico. Poi ci giocano giocatori fortissimi che ti mettono in difficoltà. Se ho vissuto male Perisic-Cuadrado? Che vuol dire male? L’arbitro è abituato a vivere con l’errore: la resilienza che fa parte della formazione di un arbitro è la parte più importante».


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SUL MESTIERE DELL’ARBITRO- «Ne ho visti tanti forti che dopo un errore ad inizio carriera non sono riusciti a scrollarsi di dosso il pensiero e hanno smesso: se non vivi in modo costruttivo l’errore, non puoi fare l’arbitro. Poi vivere bene no. Soprattutto nel calcio errori come quelli sono cicatrici: ad inizio fa male, poi va via ma il segno rimane. Noi viviamo di partite: arbitrare la domenica sera vuol dire non dormire, poi il lunedì iniziavi un po’ ma stavi comunque sveglio a smaltire, poi il martedì su mercoledì non dormi. Non dormi due notti per l’adrenalina: così come qualsiasi giocatore, è normale. Noi questa cosa la viviamo di pancia: noi non andiamo in campo a cuor leggero».

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