Calcio e Finanza
·23 de maio de 2025
Caos Serie B, l’assemblea prende tempo sui playout: striscione dei tifosi della Salernitana davanti alla Lega

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·23 de maio de 2025
Nel caos che sta attraversando la Serie B a causa del caso Brescia, oggi si è svolta un’assemblea di Lega Serie B che, nonostante il contesto delicato, si è mantenuta su toni relativamente tranquilli. Nonostante le voci degli ultimi giorni (tanto da portare alcuni agenti della Digos a presidiare la zona di Via Rosellini a Milano), la protesta dei tifosi della Salernitana si è limitata ad uno striscione comparso in mattinata che però è stato rimosso poco dopo: «Salerno non si piega!», recitava la scritta appesa davanti agli uffici della Lega.
(foto CF – Calcioefinanza.it)
Durante l’assemblea, il presidente Paolo Bedin ha tenuto una lunga esposizione rivolta ai club, illustrando in dettaglio la cronologia degli eventi e le motivazioni che lo hanno portato a decidere per il rinvio delle partite. Successivamente, si è aperto un dibattito in cui ha preso parola soprattutto la Salernitana, rappresentata dall’amministratore delegato Milan, che ha ribadito con fermezza la propria posizione e confermato l’intenzione di ricorrere al TAR. Tra gli altri club in causa, per il Brescia non era presente il patron Massimo Cellino, mentre la Sampdoria era rappresentata dal presidente Matteo Manfredi.
Il grosso nodo, dopo il deferimento ufficiale da parte della Procura FIGC al Brescia, riguarda sempre i playout. Sebbene il tema non fosse formalmente all’ordine del giorno, le sensazioni emerse indicano una possibile programmazione verso metà giugno. È probabile infatti che la questione venga discussa nel prossimo consiglio federale di lunedì, con l’intenzione di attendere l’esito dei due gradi di giudizio a livello di giustizia sportiva per avere maggiore chiarezza e serenità: in tal senso, l’anticipo della udienza di primo grado al Tribunale Federale al 29 maggio (rispetto alle attese di inizio giugno) potrebbe garantire di chiudere entrambi i gradi di giudizio nei primi dieci giorni di giugno.
Dal punto di vista sportivo, inoltre, una decisione posticipata avrebbe più senso, considerando che subito dopo il Tribunale Federale Nazionale ci sarà la pausa per le nazionali, creando quindi una finestra temporale più adatta per definire l’iter senza forzature. La situazione tuttavia è ancora tutta da scrivere: in ballo, proprio il 10 giugno, ci sarà anche il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni della Salernitana contro il rinvio dei playout.
La volontà resta quella di proseguire con il format a 20 squadre, facendo disputare quindi i playout tra Salernitana e Sampdoria nel caso venisse confermata la penalizzazione di quattro punti in classifica per il Brescia. Con l’unica possibilità ad oggi che potrebbe essere quella di dover allargare a 21 squadre, ma solo nel caso in cui la giustizia ordinaria dovesse dare in qualche modo ragione al club lombardo dopo il 30 giugno.
Sul fronte del format, inoltre, il tema delle 22 squadre indicate nelle NOIF (le Norme Organizzative Interne Federali) della FIGC non significa che si possa passare ad un campionato a 22 squadre senza alcun problema. Nel testo in particolare si legge: «A decorrere dalla stagione sportiva 2019/2020 il numero di squadre partecipanti ai Campionati di Serie A, B e C maschili, può essere ridotto rispetto a quello previsto dal comma 1 lettera a) e b) (quindi 22 squadre per la Serie B, ndr) ma comunque non inferiore a 18 squadre per la Serie A e la Serie B e 40 per la Serie C».
«Ciascuna Lega può deliberare, dandone comunicazione alla FIGC entro il 31 dicembre di ciascun anno, il numero di squadre partecipanti al proprio campionato e la relativa modifica entra in vigore a decorrere dalla stagione successiva a quella della sua adozione. Affinché la delibera della Lega possa avere efficacia è necessario che venga ratificata con delibera del Consiglio Federale adottata d’intesa con le altre Leghe interessate. L’intesa con le Leghe interessate è necessaria esclusivamente laddove la modifica dell’ordinamento del Campionato abbia conseguenze sui meccanismi di retrocessione e promozione. In tal caso i meccanismi di retrocessione e promozione verranno individuati con delibera del Consiglio Federale».
In tal senso, quindi, al di là del fatto che servirebbe il via libera dalle altre leghe per un passaggio a 22 squadre, non è arrivata dalla Lega Serie B nessuna comunicazione alla FIGC per chiedere una modifica del format tornando a 22 squadre, anzi lo scorso ottobre è stata chiesta a ottobre la deroga per restare a 20 squadre. Al momento, così, l’ipotesi su cui tutte le componenti istituzionali resta quella di un format a 20 squadre facendo disputare i playout dopo i primi due gradi di giudizio, con l’unico caso di 21 squadre ma soltanto se dovesse intervenire la giustizia ordinaria e quindi le componenti federali fossero obbligate ad allargare il numero di club partecipanti.