Capozucca: «Sorprende che non ci siano stati esoneri dopo sei giornate. Chi guida certe squadre deve considerare…» | OneFootball

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·06 de outubro de 2025

Capozucca: «Sorprende che non ci siano stati esoneri dopo sei giornate. Chi guida certe squadre deve considerare…»

Imagem do artigo:Capozucca: «Sorprende che non ci siano stati esoneri dopo sei giornate. Chi guida certe squadre deve considerare…»

Stefano Capozucca, l’ex direttore sportivo del Cagliari ha analizzato la situazione sulle panchine di Serie A dopo sei giornate: le sue parole

La Serie A si avvia alla seconda pausa per le Nazionali con un dato sorprendente: dopo le prime sei giornate di campionato, le panchine sono rimaste intatte. Un’anomalia rispetto agli standard del calcio italiano, che è stata commentata da Stefano Capozucca, l’ex direttore sportivo del Cagliari.


La nuova pazienza dei presidenti

Intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva, Capozucca ha evidenziato come l’attuale assenza di esoneri sia un segnale positivo e un indicatore di un cambiamento nella mentalità delle società.


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Secondo l’ex dirigente, le ragioni sono duplici. Da un lato, sono venuti meno quei presidenti impulsivi, abituati all’“esonero facile”. Dall’altro, e questo è il dato più significativo, c’è una chiara volontà di concedere più tempo agli allenatori per lavorare sui propri progetti tecnici.

La stabilità, dunque, non è solo una coincidenza, ma il frutto di una maggiore consapevolezza dirigenziale.


Obiettivi e Dna del tecnico

Nonostante l’attuale “tregua”, il dirigente ha ricordato ai tecnici che il loro ruolo resta intrinsecamente precario. Il campionato, infatti, è ancora in una fase iniziale e deve “delinearsi” completamente.

Capozucca ha dichiarato:

«Sorprende che non ci siano stati esoneri dopo sei giornate. A parte che non ci sono più quei presidenti dall’esonero facile, però questa la dice lunga che si vuole dare più tempo all’allenatore di lavorare. Questo è un dato che fa bene agli attuali allenatori. Anche perché è un campionato che ancora deve delinearsi. Abbiamo avuto delle indicazioni. Chi guida certe squadre deve considerare che l’obiettivo è la salvezza. Poi possono esserci risultati negativi ed essere messi in discussione. Fa parte del DNA dei tecnici».

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