Calcionews24
·31 de maio de 2025
Champions League, scontro generazionale tra Inter e PSG: da una parte l’esperienza dei nerazzurri, dall’altra la freschezza dei francesi

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·31 de maio de 2025
Quella in programma all’Allianz Arena non è solo una finale di Champions League, ma anche e soprattutto una sfida generazionale. Da una parte l’Inter, che arriva all’appuntamento con una delle rose più esperte dell’intera competizione; dall’altra il PSG, giovane e ambizioso, pronto a scrivere il primo capitolo importante della propria storia europea. I nerazzurri vantano un’età media di 29,6 anni nelle formazioni schierate dagli ottavi in poi, con il picco massimo registrato proprio a Monaco contro il Bayern Monaco, quando Inzaghi mandò in campo un undici da 31,1 anni di media. In caso di trionfo, l’Inter entrerebbe nella storia non solo per il titolo, ma anche per l’età avanzata del gruppo: sarebbe la seconda squadra più “anziana” ad aver mai vinto la Champions, dietro solo al Milan del 2006/07 (30,2) e appena sopra il Milan del 1993/94 (29,5). Un successo che avrebbe il sapore del compimento definitivo di un ciclo, e della consacrazione per una generazione di calciatori che ha saputo resistere, maturare e rispondere presente nel momento più alto.
Sul fronte opposto, il PSG si presenta con un volto totalmente diverso. Luis Enrique ha costruito un gruppo giovanissimo, con una media età di 23,6 anni nelle formazioni titolari degli ultimi turni. Una squadra fresca, dinamica, piena di talento e con margini di crescita enormi. Se dovesse conquistare il trofeo, il club francese si avvicinerebbe a un primato assoluto: solo l’Ajax del 1994/95, con una media di 23,35 anni, fu più giovane al momento della vittoria, battendo il Milan in finale con due diciottenni – Kanu e Kluivert – in campo. La finale di Monaco, allora, diventa qualcosa di più di una partita: è lo scontro simbolico tra chi vuole lasciare un’ultima, indelebile impronta nel calcio europeo e chi invece punta a prendersi tutto per la prima volta. Chiunque alzerà la coppa, lo farà sfiorando un record, in una delle edizioni più dense di significato dell’era moderna.