Juventusnews24
·14 de novembro de 2025
Comolli svela: «Passo il 30% del tempo a pensare alla cultura del club. Ho parlato anche con Matuidi e Trezeguet: ho chiesto loro una cosa»

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Il nuovo ad bianconero Comolli è stato l’ospite principale di Hudl Performance Insights 2025, conferenza di alto livello sull’uso dei dati al servizio del calcio. Di seguito le sue dichiarazioni riportate da Gazzetta.it.
RECLUTAMENTO DEGLI ALLENATORI – «Ogni allenatore nel colloquio con il club fa la sua presentazione e dice che tutto va bene. Poi, quando inizia ad allenare, dice che tutto va male. Ora invece io inserisco quelle frasi nel contratto, per ricordare agli allenatori che cosa avevano detto. Io nel colloquio dico: “Noi lavoriamo così, questi sono i nostri processi, i dati guidano la scelta dei giocatori, i calci piazzati, la prevenzione degli infortuni e molto altro. Se le va bene è così, altrimenti ci stringiamo la mano e ci salutiamo”. Il coach deve abbracciare questa filosofia»
LA CULTURA DEL CLUB – «Passo il 30% del mio tempo pensando alla cultura del club, perché penso che non si raggiungano risultati senza una cultura. Ho chiesto a Matuidi e Trezeguet, tra gli altri, quale sia il dna della Juve. Tutti rispondono nello stesso modo: “Vincere”. La cultura è qualcosa di diverso, è costruita dal basso verso l’alto. Abbiamo avuto un grande meeting questa mattina per capire quale sia la nostra cultura. Ho detto a tutti “voi decidete chi siamo, io posso dare qualche linea di indirizzo, ma la cultura si decide dal basso”. La cultura sono i valori del club»
I DATI – «RedBird (ai tempi proprietario di Milan e Tolosa, ndr) al Tolosa mi ha reclutato per guidare l’organizzazione con i dati. La Juve sapeva che sarei arrivato con i dati perché quello è il modo in cui penso io, è parte del mio modo di guidare il club. La chiave per il corretto uso di dati è un allineamento dall’amministratore delegato a scendere. La relazione tra management e allenatore spesso è il grande ostacolo, il punto in cui si rompe. Serve un ponte, una persona che abbia la conoscenza dei dati e parli il linguaggio del coach. Se c’è questa persona e un allenatore è aperto, il ponte funziona. Altrimenti no»
L’USO DEI DATI NELLA VITA DEL CLUB – «Al Tolosa misuravamo la condizione mentale di tutti i membri nello staff ogni giorno per capire se c’era stress, se non avevano voglia di venire al lavoro. È stato incredibilmente utile. Abbiamo scelto di non assumere chi non era motivato. Parlando di campo, al Tolosa vietavamo cross e tiri da lontano»
L’USO DEI DATI NELLO SCOUTING – «Al Tolosa cercavamo la personalità in un giocatore. Dai dati si può capire la personalità dei giocatori. Ad esempio, chi tocca la palla molto dimostra personalità. Anche se c’è una linea sottile tra volere la palla e essere egoista. Arsène Wenger mi diceva “sono sempre gli stessi che fanno il passaggio giusto e gli stessi che segnano”. Aveva ragione»
LA SUA LEADERSHIP DA A.D. – «Se vuoi essere un modello di comportamento, devi essere te stesso. Devi trovare il posto in cui sei a tuo agio. Se una persona ti guarda camminare dal parcheggio all’ufficio, capisce come stai. Io so che se entrerò in ufficio con un mood negativo, si spargerà un mood negativo. Lo stesso in positivo. Voglio intorno a me persone che mi correggano. Al Tolosa l’ho detto a chi lavorava con me: “se esco dalla cultura del club, dovete dirmelo; se compro un giocatore che la tradisce, dovete dirmelo”»
IL COMOLLI UOMO – «Non sono un tipo che scrive, non so perché. Forse è un trauma, in passato mi hanno obbligato a scrivere e ho sviluppato un trauma. Ho persone che cercano cose nuove per me e mi dicono “dobbiamo implementarle”. Leggo e imparo tutto il tempo, non mi fermo mai. Ho paura di essere superato dall’industria, ho paura di mancare una innovazione e per combattere questa paura studio sempre. Non leggo mai di calcio, è noioso. Leggo articoli scientifici sui dati, ad esempio se parlano di metodologie, di recupero dagli infortuni. Leggo libri su come guidare le persone, su come negoziare. Cerco di imparare dagli altri sport, non dal calcio. Quando ho una riunione, voglio essere il meno intelligente nella stanza. Se sono quello con le idee buone nella stanza, c’è qualcosa di sbagliato. Non mi piacciono gli arroganti. Ho visto molti fallire perché erano talentuosi, non umili»
LE SUE SCELTE DI VITA – «A 18 anni sognavo di essere un allenatore nelle giovani del Monaco. Guardate dove sono ora. Non ho mai fatto piani nella vita, tranne quando ero calciatore e ho capito che dovevo fare altro nella vita. Nella mia posizione, al Monaco, avevo davanti Emmanuel Petit e Lilian Thuram. Sono diventati entrambi Campioni del Mondo»
IL SUO PASSATO – «Sono stato reclutato da persone in Giappone, Inghilterra, Francia, Italia. Se mi chiedono di guidare la loro organizzazione è perché vogliono che la mia cultura sia la loro. Se fai la stessa cosa che facevano prima, qualcosa non va. Ho grande rispetto per la cultura, ma in Turchia ad esempio non si poteva cambiare: troppa politica. Ho capito che non sarei andato da nessuna parte»
IL FUTURO DEI DATI – «Il prossimo passo è usare i dati meglio a livello giovanile, per capire chi ce la farà, come prevenire gli infortuni o l’utilizzo eccessivo dei giocatori. Nel calcio, ad esempio, storicamente si reclutano giocatori nati nella prima parte dell’anno ma i dati dicono che chi ce la fa spesso è nato nella parte finale dell’anno. È così stupido. Al Tolosa, noi per scelta reclutavamo molti giovani nati dopo il mese di agosto. La questione da un milione di dollari è capire che differenza c’è tra un attaccante di medio livello e uno top. Non può essere solo tecnica, è psicologica. Ho visto Sinner l’altro giorno a Torino e pensavo, per giocare così devi essere estremamente concentrato e rilassato allo stesso tempo. Come davanti alla porta. E questo è molto difficile, serve l’abilità di rilassarti e respirare in molto meno di un secondo. Il futuro dei dati, con o senza intelligenza artificiale, è misurare le ideali connessioni tra gli 11 giocatori. Se capiremo chi si connette meglio con chi, cambieremo tutto»









































