Nel suo editoriale su Sportitalia, Gianluigi Longari ha inquadrato così la situazione relativa ad Antonio Conte al Napoli. Le sue parole.
PAROLE – «Eppure c’è un’unica squadra al comando di ogni genere di cronaca calcistica dal triplice fischio dell’ultima gara di campionato disputata: il Napoli. In casa partenopea è letteralmente successo di tutto, con evoluzioni quotidiane che poco hanno a che fare, se non nulla, con l’ordine e la disciplina che solitamente contraddistinguono il clima di uno spogliatoio che abbia al comando Antonio Conte.
Il caso ConteE per paradosso assoluto, il minimo comune denominatore di tutti gli stravolgimenti degli ultimi giorni, è stato proprio il tecnico della squadra Campione d’Italia in carica. Le sue dichiarazioni susseguenti alla sconfitta di Bologna hanno fatto da detonatore alle esplosioni che sono seguite, e che hanno di fatto messo in discussione il ruolo di leader maximo dell’allenatore del Napoli all’interno del suo stesso spogliatoio.
Dinamiche che sembrano conseguenza inevitabile della gestione mediatica che Conte ha deciso di utilizzare nella stagione in corso, denunciando problemi in serie che raramente lo hanno visto come protagonista con quel minimo di autocritica che avrebbe creato quell’empatia e condivisione che aveva caratterizzato il successo tricolore di un anno fa, e che oggi sembrano irrimediabilmente svanite nel nulla.
Ma che succede a Conte?Dapprima era stato il mercato, da Conte ispirato e deciso a tavolino e supportato con sforzi economici pesanti e concreti da parte della proprietà. Un lavoro certosino dimenticato dopo la roboante sconfitta di Eindhoven, quasi come se ogni colpo portato a termine non fosse passato dal suo placet.
Sino ad arrivare all’attacco frontale alla squadra dell’ultima settimana, accusando gran parte degli stessi calciatori che avevano conquistato il tricolore nella passata stagione di “pensare al proprio orticello”, dopo avere reiterato gli strali già manifestati a inizio stagione nei confronti dei nuovi arrivati».