Corrado Formigli: «Tifo Fiorentina, il cuore dice Baggio e amo Batistuta. Kean scartato dalla Juve si è rifatto. Con Renzi discuto, ma la Viola ci unisce. Ho grande stima per Pioli» | OneFootball

Corrado Formigli: «Tifo Fiorentina, il cuore dice Baggio e amo Batistuta. Kean scartato dalla Juve si è rifatto. Con Renzi discuto, ma la Viola ci unisce. Ho grande stima per Pioli» | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcionews24

Calcionews24

·09 de agosto de 2025

Corrado Formigli: «Tifo Fiorentina, il cuore dice Baggio e amo Batistuta. Kean scartato dalla Juve si è rifatto. Con Renzi discuto, ma la Viola ci unisce. Ho grande stima per Pioli»

Imagem do artigo:Corrado Formigli: «Tifo Fiorentina, il cuore dice Baggio e amo Batistuta. Kean scartato dalla Juve si è rifatto. Con Renzi discuto, ma la Viola ci unisce. Ho grande stima per Pioli»

Corrado Formigli: «Tifo Fiorentina, il cuore dice Baggio e amo Batistuta. Kean scartato dalla Juve si è rifatto

Un giornalista di inchiesta prestato al racconto del tifo, un conduttore che vive la sua passione per la Fiorentina con l’amore viscerale di un ragazzo di San Frediano. Corrado Formigli, volto iconico di La7 e anima di “Piazza Pulita”, è uno dei tifosi viola più celebri e apprezzati, un uomo che ha trasformato il suo legame con Firenze in un’autentica fede calcistica.

Nato a Napoli ma cresciuto nel cuore pulsante della città gigliata, ha vissuto da vicino l’epopea dei Pontello, ha amato i suoi eroi, da Antognoni a Batistuta, e oggi analizza la squadra di Pioli con la lucidità del giornalista e il cuore del tifoso. In una lunga e appassionata intervista a La Gazzetta dello Sport, Formigli apre l’album dei suoi ricordi, offrendo una prospettiva unica sulla Fiorentina di ieri, di oggi e di domani.


Vídeos OneFootball


IL RAPPORTO CON IL CALCIO – «Mio padre Giorgio, mancato pochi mesi fa, era costruttore per questo abbiamo girato tanto. Ma liceo e università le ho fatte a Firenze. Mi portava allo stadio in tribuna. Avevamo l’abbonamento. Ero lì quando Giancarlo Antognoni fu travolto da Silvano Martina in uscita. Mi spaventai tanto. Papà lavorava per i Pontello che a un certo punto la Fiorentina se la comprarono. Per me questa era l’occasione di incontrare da vicino i campioni e conoscerli».I SUOI IDOLI – «Roberto Baggio. L’unico che i fiorentini non hanno fischiato nonostante sia andato alla Juventus. Nel mondo Maradona. Tutto tranne che perfetto, ma un generoso come pochi. Ora per fortuna mi delizia Yamal».LA FIORENTINA CHE HA AMATO DI PIÙ – «Quella di Gabriel Batistuta, il più grande centravanti che abbia visto giocare. Ma i ricordi mi portano anche a Daniel Bertoni, primo straniero dopo la riapertura delle frontiere. Stava sempre all’ombra per ricevere il pallone. Era pigrissimo, ma aveva estro e fantasia. Poi ho avuto una passione per i portieri, anche perché da piccolo, oltre a giocare tanto a rugby, ho fatto il portiere».IL RAPPORTO CON RENZI – «Battibecchiamo dal 2006. Perché teniamo il punto sulle nostre posizioni. Ma da fiorentini, quando parliamo di calcio, riusciamo a smorzare e troviamo dei punti di contatto».LA FIGURA DEL CALCIATORE DI OGGI – «Si è purtroppo allargato il fossato tra calciatori e tifosi. Sono diventati irraggiungibili. Ingessati nella comunicazione. Vivono in un altro mondo, con procuratori e persone attorno che impediscono loro di calarsi nella realtà. Non sfruttano l’enorme immagine che hanno per veicolare messaggi di impegno. Potrebbero dare un esempio ai giovani e invece difficile trovare uno che prenda posizione».IL SUO “ASSO” NELLA FIORENTINA – «Facile dire Moise Kean anche se spero rinnovi presto il contratto. Mi piace non solo per quel che fa in campo, ma perché è stato sostanzialmente scartato dalla Juve e si è rifatto a Firenze. Ha avuto un passato non semplice e non ha un carattere facile. Ma tecnicamente e fisicamente è pauroso. Fa, come si dice, reparto da solo e senza di lui saremmo finiti».COME VEDE LA SQUADRA – «Manca un centrocampista. Ho molta fiducia in Gudmundsson e Fagioli. Due uomini chiave per la stagione. Sono un fan di Mandragora e mi auguro che resti. Amo i generosi. Voglio capire Dzeko a 39 anni. Faccio fatica a capire il tridente con Gud e Kean, la vedo dura. E apprezzo molto Stefano Pioli. Mi piace come persona, pulita, che sa trattare. E ha vinto uno scudetto. A Firenze è amato».

Saiba mais sobre o veículo