PianetaChampions
·24 de outubro de 2024
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Il Corriere dello Sport, come di seguito riportato, ha reso noto quanto deciso da Thiago Motta, allenatore della Juventus, a seguito del KO contro lo Stoccarda: “Thiago Motta si è messo davanti alla squadra, evitando processi. «La responsabilità è mia». Un modo solo per intervenire: togliere tensione, alleggerire il clima, spostando il focus su San Siro. Il segnale era arrivato subito e in diretta televisiva, neppure dieci minuti dopo il ko con lo Stoccarda. «Bisogna digerire in fretta. Una notte, un giorno, poi penseremo a giocare una grande partita contro l’Inter». I bianconeri si sono ritrovati a cena al J-hotel: squadra, staff tecnico e il direttore Giuntoli. Ai giocatori è stata comunicata la decisione che il tecnico aveva già in mente quando era appena iniziato il giro interviste. Ieri niente allenamento. Un giorno libero e di vacanza per riposare, stare in famiglia, staccare dal punto di vista mentale. Si fa così per rigenerare in fretta le energie nervose e “digerire” l’incidente di percorso capitato in Champions.
Non è la prima volta, non è l’unico allenatore a curare l’aspetto psicologico. A volte serve più di un allenamento. Lo fa spesso Simone Inzaghi. Un’abitudine ereditata da Eriksson, che una volta decise di restare in costiera dopo una brutta sconfitta della Lazio a Salerno. Altri tempi. Martedì sera non era prevista la cena post-partita della Juve, ma è diventata un’occasione utile per ritrovarsi con serenità, allentare la tensione e prolungare di un paio d’ore il ritiro, chiudendo il capitolo tedesco su cui Motta, è evidente, avrà ragionato con lo staff anche ieri, cominciando a preparare la partita con l’Inter. Il tecnico e Giuntoli hanno accarezzato la Signora. Non era previsto neppure il giorno libero. Ieri la Juve si sarebbe dovuta allenare. I momenti delicati vanno affrontati con delicatezza. Infortuni, assenze pesanti, l’inserimento ritardato dei nuovi acquisti, l’età media di una squadra giovanissima, senza esperienza. Diversi fattori concorrono all’analisi. A cena è stato siglato un patto verso l’Inter, poi tutti liberi e appuntamento rinviato ad oggi. I bianconeri vogliono rialzarsi a San Siro. Per la prima volta, dall’inizio della stagione, sono stati messi sotto, senza riuscire a comandare la partita. Hanno sofferto i tedeschi oltre ogni previsione. Partite così possono intaccare l’autostima. A Lipsia, invece, sembrava essere nata un’altra Juve. Quella notte si era rotto il ginocchio Bremer, un insostituibile. Nico Gonzalez si era stirato e Koopmeiners si era incrinato una costola, infortunio emerso con chiarezza a qualche giorno di distanza. La battaglia in Germania ha prodotto guasti non ancora riparati e che la Juve, in questo momento di costruzione, fatica a sopportare”.