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·20 de dezembro de 2025
CorSport – Napoli, Hojlund e Neres sono gli artefici della rivoluzione: i numeri lo confermano

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Hoj Ne. Che suona come il titolo di una vecchia, splendida canzone di Pino Daniele, la sesta dell’album “Musicante” del 1984, e invece è lo spartito di una melodia di calcio. In una gelida Riyadh, sospesa tra giornate di sole e vento tagliente e altre di freddo e pioggia, a scaldare il Napoli ci pensano loro: Hojlund e Neres. Il danese e il brasiliano, uno scandinavo e un paulista: strana coppia, ma vincente. Conte ha combinato un re artico con un asso sudamericano dal 22 novembre, il giorno della rivoluzione d’autunno, e i risultati sono stati molto convincenti: 7 gol in due sugli 11 realizzati dal Napoli in otto partite tra campionato, Champions, Coppa Italia e Supercoppa. Ma non finisce qui. Parliamo dei giocatori della squadra che hanno preso parte a più reti in tutte le competizioni dall’inizio della stagione: 9 Hojlund (7 reti e 2 assist) e 8 Neres (4 gol e 4 assist).
Anche giovedì, in semifinale contro il Milan, le firme sono state dei due celebri autori. Rasmus, tra l’altro, è stato l’ingegnere dell’1-0 del collega: l’ha messa in mezzo ma a sporcare l’assist è stato Maignan, poi molto approssimativo nella respinta che ha regalato il pallone a David. Nella ripresa, il bis del centravanti: quadro completo, ancora loro. Sempre loro: le anime della riscossa e il motore dei sogni dopo due sconfitte di fila. Ognun per sé o in tandem, ma sempre al servizio del gruppo: fantasia e velocità, forza e imprevedibilità. Insieme fanno un giocatore super, ma verrebbe da dire che se la cavano benino anche da soli. Benino: un eufemismo. L’impatto è semplicemente devastante: ventisei giorni a martellare gli avversari, dall’Atalanta in campionato al Milan in Supercoppa, superando un paio di giornate negative – Lisbona e Udine – e scrivendo storie d’attacco da ricordare. Con gran finale nel deserto.
Il Napoli ricomincerà a pensare al campionato e alla Champions il 28 dicembre a Cremona e il 20 gennaio a Copenaghen – facciamo dall’inizio della prossima settimana – ma prima di tutto c’è un discorso da chiudere. C’è un percorso da completare lunedì all’Al-Awwal Park contro il Bologna: la partita decisiva per assegnare la trentottesima edizione della Supercoppa, la sesta del Napoli da quando esiste la manifestazione (1988). È possibile che Conte possa cambiare qualcosa rispetto alla formazione che ha battuto il Diavolo in semifinale, ma un aspetto sembra piuttosto scontato: saranno ancora Neres e Hojlund a guidare l’attacco dal primo minuto. È già successo sette volte su otto da quando è cominciato questo ciclo a perdifiato di una partita ogni tre giorni, con l’unica eccezione degli ottavi di Coppa Italia contro il Cagliari, quando saltarono sulla partita in corsa nel secondo tempo.
Per la cronaca: Neres si prepara a disputare la quarta finale della sua carriera dopo le tre giocate con l’Ajax in Europa League (sconfitta) e in Coppa d’Olanda (due vittorie). Per Hojlund, invece, sarà la terza: le precedenti entrambe con lo United in Fa Cup (vinta) e in Europa League (persa).
Carlo Gioia









































