Crosetti intravede i primi bagliori: «Qualcosa con Spalletti sta migliorando ma i malanni strutturali e forse psicologici non si possono curare in una decina di giorni…Derby un’attesa di Godot senza godimenti» | OneFootball

Crosetti, giornalista, ha espresso il suo pensiero dopo il pareggio della Juve contro il Torino. Ecco le sue dichiarazioni

Primi segnali di miglioramento, ma i problemi strutturali restano. L’analisi di Maurizio Crosetti, storica firma de La Repubblica, sul momento della Juventus è lucida: la “cura Spalletti” è iniziata, ma la strada per la guarigione è ancora lunga. Il pareggio per 0-0 nel Derby della Mole contro il Torino è la fotografia di una squadra che ha ritrovato compattezza, ma non ancora la sua anima.

L’impatto di Spalletti e i “malanni strutturali”

Dopo l’esonero di Igor Tudor (seguito a otto partite senza vittorie), la Signora ha ottenuto 4 risultati utili consecutivi sotto la nuova gestione. Crosetti riconosce l’impatto del neo-tecnico: «Qualcosa, con lui, sta migliorando nel gioco e nell’approccio».

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Tuttavia, il giornalista avverte che «i malanni strutturali e forse psicologici della Juve non si possono curare in una decina di giorni». Per spiegare il concetto, Crosetti usa un efficace detto piemontese: è come mettere un «papin s ‘na gamba ‘d bòsch», ovvero «un impacco su una gamba di legno».

Batman senza supereroi

Luciano Spalletti ce la sta mettendo tutta. Crosetti descrive il tecnico mentre «ha cercato ordine, si è sbracciato a lungo nel suo cappotto nero che pare il mantello di Batman» (tolto nel secondo tempo, in un gesto “alla Allegri”). Ma gli sforzi dell’allenatore si scontrano con la realtà del campo: «in campo non si sono visti supereroi».

Un derby come “Aspettando Godot”

Il derby contro il Torino, bloccato e privo di grandi emozioni (0-0), è l’emblema di questo limbo. Una partita definita da Crosetti «un’attesa di Godot senza godimenti». La Vecchia Signora, pur in piena emergenza infortuni (out Bremer, Kelly, Cabal), ha fermato l’emorragia di sconfitte, ma il gioco latita e l’attacco si è fermato di nuovo. Spalletti ha portato ordine, ma per rivedere la vera Juve servirà molto più di un impacco.