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·30 de julho de 2025
Dal Qatar, Verratti: “Messi al PSG? Lo convincemmo a cena. Ora sogno solo un minuto in A con il mio Pescara”

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Verratti tra passato e futuro: “Parigi era diventata routine. In Qatar ho ritrovato la gioia. Il sogno? Giocare anche solo un minuto in Serie A con la squadra del cuore”
Marco Verratti oggi vive a Doha, veste la maglia dell’Al-Duhail e ha ritrovato stimoli e leggerezza in un calcio meno ossessionato dal risultato. Ma il suo cuore non ha mai lasciato Pescara, la città e il club che lo hanno lanciato. Co-presidente della società abruzzese, rivela con sincerità un sogno mai realizzato: giocare anche solo un minuto in Serie A con la squadra del cuore.
“Sì, è un desiderio vero. Il Pescara mi ha dato tutto, ed è l’unico club per cui avrei fatto certe scelte di cuore. Magari un giorno ci riuscirò”.
Qatar, una scelta consapevole: “A Parigi vincere era diventato ripetitivo” Dopo undici stagioni al Paris Saint-Germain, Verratti ha scelto di ripartire dal Medio Oriente. Non una fuga dorata, ma una svolta cercata.
“Avevo bisogno di nuovi stimoli. A Parigi vincere era diventato una cosa scontata, quasi automatica. Qui ho ritrovato la gioia semplice del gioco, la felicità di vincere come quando si è bambini. Anche lo spogliatoio è diverso: se non giochi, nessuno fa polemica. C’è voglia di stare insieme, di divertirsi. E questo per me vale tanto”.
Una cena (quasi) decisiva: “Messi? Lo convincemmo quella sera” Verratti racconta un aneddoto che ha il sapore della favola. Ibiza, estate 2021. Una cena con Neymar, Di Maria, Paredes e un ospite d’eccezione: Leo Messi.
“Neymar ci disse che quella sera sarebbe venuto anche Leo. Parlammo solo di Parigi. Il giorno dopo scoppiò la frattura con il Barça e poco dopo Neymar mi chiamò: ‘Marco, Leo viene da noi’. Fu tutto così naturale, ma allo stesso tempo surreale. Da una cena a compagni di squadra”.
Il PSG, i grandi nomi, e… Thiago Motta “Parigi è stata un’esperienza straordinaria. Ho giocato con fuoriclasse assoluti. Mbappé? Ha fame, è competitivo. Sono certo che prima o poi vincerà il Pallone d’Oro. Neymar è una persona generosa e vera. Ma uno dei giocatori più sottovalutati con cui ho giocato è Thiago Motta: sembrava facesse cose semplici, ma vedeva il gioco prima di tutti”.
Su Luis Enrique e l’addio al PSG, Verratti precisa:
“La mia scelta di andare via non c’entra con l’arrivo di Luis Enrique. La decisione era già maturata da tempo. Ne parlai direttamente con Nasser Al-Khelaifi. È rimasto un rapporto di grande rispetto”.
Il rapporto con il Pescara: cuore e identità Verratti parla del suo ruolo attuale nel club abruzzese, di cui è co-presidente:
“Con Sebastiani ci dividiamo responsabilità e visione. Io so bene cosa serve ai calciatori, avendolo vissuto sulla mia pelle in ogni categoria. Voglio che i nostri giocatori pensino solo a giocare: il resto, lo garantiamo noi. Se un giorno il Pescara tornerà in Serie A, magari realizzerò il mio sogno: scendere in campo, anche solo per un minuto”.
Serie A vista da lontano: tra affetto e passione “Mi affascina molto vedere Gasperini alla Roma. Ha costruito qualcosa di incredibile a Bergamo. Allegri? Spero faccia bene col Milan, che qui in Qatar ha un seguito enorme. E poi ho un debole per Sarri, per la sua idea di gioco: mi ricorda Zeman, soprattutto per l’attenzione alla crescita dei calciatori”.
Le occasioni mancate: “In Italia, tante richieste. Ma non me la sono mai sentita” “Ogni anno c’è stato qualcosa, ma la verità è che non ho mai voluto tornare. Sono uno che si affeziona: a Parigi ho vissuto un pezzo di vita. Non mi piace cambiare per convenzione”.
Il futuro? “Il mio ruolo è fuori dal campo. Ma sempre nel calcio” “Presidente è un ruolo che mi piace. Non so se farò l’allenatore, ma voglio restare dentro questo mondo. Il Pescara è un progetto che sento mio. Viverlo da dirigente è una sfida nuova, diversa. Ma con la stessa passione”.