PianetaBari
·22 de agosto de 2025
Dall’amore del nonno a Firenze, da Euro2020 agli infortuni, con il Bari nel cuore: (ri)scopriamo Gaetano Castrovilli

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·22 de agosto de 2025
Gaetano Castrovilli ha scelto di ripartire da casa sua. È ufficiale: il centrocampista giocherà con la maglia del Bari nella prossima stagione di Serie B. Parlando delle sue qualità, si tratta di un colpaccio per la categoria; gli unici dubbi sono relativi alla sua sfortunata familiarità con gli infortuni, caratteristica che ne ha complicato, e non poco, almeno gli ultimi tre anni di carriera. Di fatto, è una scommessa del duo Magalini-Di Cesare: se sta bene, è un calciatore che in Serie B può fare senza dubbio la differenza, forse come nessun altro in questa categoria.
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Rispetto agli altri acquisti, si tratta di un ragazzo, oltre che di un calciatore, che da queste parti non ha certo bisogno di presentazioni. Nato a Canosa il 17 febbraio 1997, cresciuto tra le alture di Minervino Murge, Castrovilli inizialmente nemmeno avrebbe voluto farlo, il calciatore. Preferiva la danza classica. Il pallone, però, ha sempre fatto parte della sua infanzia, a partire dalle partitelle in strada con gli amici fino alla passione della sua famiglia, e di suo nonno Gaetano in particolare, per i colori biancorossi. E proprio dopo la morte di suo nonno Gaetano, Castrovilli decise che il calcio sarebbe diventato la sua vita, facendogli una promessa.
Così, all’età di 9 anni, si iscrisse alla scuola calcio della ASD Minervino, ma per poco tempo. Era uno di quei bambini che si vedeva essere destinati a qualcosa di più grande. E infatti, nel giro di qualche mese e grazie alla mediazione di Antonello Ippedico, arrivò il provino per il settore giovanile del Bari, del quale entrò a far parte nel 2008 affrontandovi tutta la trafila. All’inizio andava tutto bene, e Castrovilli faceva faville tra i suoi pari età. Col passare del tempo, però, gli enormi sacrifici e i circa 180 km percorsi ogni giorno tra Minervino e Bari per andare e tornare dagli allenamenti hanno iniziato a pesare: Gaetano era sul punto di mollare, come dichiarato da lui stesso più avanti. Ma per onorare gli sforzi compiuti dai suoi genitori e da suo zio, alla fine, decise di andare avanti.
Da lì in poi decollò tutto, e le prime soddisfazioni non tardarono ad arrivare. L’esordio in prima squadra all’ultima di campionato nel 2015 con Davide Nicola, il prestito alle giovanili della Fiorentina per il Torneo Viareggio nel 2016, poi la promozione tra i grandi del Bari nella stagione 2016/17 e la prima al San Nicola grazie a mister Stellone. Proprio in questa stagione, peraltro, Castrovilli condivise lo spogliatoio e il campo con Valerio Di Cesare, uno degli elementi decisivi per il suo ritorno in Puglia.
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Nel gennaio 2017 arrivò poi l’interesse concreto della Fiorentina. Inizialmente si trasferì dai Viola in prestito, disputando 6 mesi con la Primavera e sfiorando anche la vittoria del Campionato Primavera, sfumata in finale contro l’Inter. Un’esperienza, tra parentesi, condivisa anche con Michele Cerofolini, che adesso ritroverà in biancorosso. I Viola però facevano sul serio e, in estate, lo prelevarono dal Bari per quasi 2 milioni di euro, girandolo subito in prestito biennale alla Cremonese in Serie B.
A Cremona, Castrovilli iniziò decisamente a mettersi in mostra. In riferimento ai due anni trascorsi con i grigiorossi, il tabellino riporta 55 presenze, 6 gol e 8 assist. Oltre all’ingresso nel giro della Nazionale con l’esordio nelle formazioni U20 (con doppietta) e U21. Anche se già nel corso di questa esperienza iniziarono a venire fuori le prime fragilità fisiche, con un totale di circa 17 partite saltate per infortunio.
Ciò nonostante nel 2019, quando era sul punto di tornare alla Cremonese, Vincenzo Montella ne bloccò la partenza e decise di puntare forte su di lui. Molto forte. E così arrivò subito l’esordio in Serie A contro il Napoli: pronti via, maglia da titolare e primo assist in viola. E poi il primo gol in Serie A, a San Siro contro il Milan. La convocazione e l’esordio in Nazionale con Roberto Mancini. E 2 stagioni in cui Castrovilli incantò tutta Italia, culminati probabilmente nel modo più bello possibile: la vittoria dell’Europeo con gli Azzurri. Poi, però, qualcosa si rompe…
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16 aprile 2022, minuto 77 di Fiorentina-Venezia. Castrovilli si allunga per controllare un pallone, lo manca, mette il piede a terra e si accascia chiedendo l’attenzione della panchina. Uscirà dal campo in barella. La dinamica fa subito pensare al peggio, e gli esami purtroppo lo confermano. “Lesione del legamento crociato anteriore, del legamento collaterale mediale e del menisco esterno del ginocchio sinistro”, recita il comunicato della Fiorentina. Da qui ebbe inizio il calvario del pugliese: 8 mesi e 31 partite saltate.
Il rientro in campo arrivò a cavallo tra il 2022 e il 2023, ma i problemi fisici non gli lasciarono tregua. Un infortunio al polpaccio, una ricaduta al ginocchio, fino al trasferimento al Bournemouth nel 2023 saltato a causa del mancato superamento delle visite mediche. Quindi una nuova operazione al ginocchio, che lo costrinse fuori dai giochi fino a marzo 2024; poi il nuovo ritorno in campo, a fine aprile contro la Salernitana, seguito anche dal ritorno al gol contro il Verona che ridiede un po’ di speranza ad un ragazzo fin troppo sfortunato.
Scaduto il contratto con la Fiorentina, la Lazio decise di scommettere sul talento pugliese, ma anche qui il suo fisico non fu d’accordo. Tanti problemini, una sola partita da titolare, e il passaggio in prestito al Monza a gennaio. A dire la verità, sotto la guida di Nesta, Castrovilli ha ritrovato una continuità di cui non godeva da tempo. Complice la difficilissima situazione della squadra, culminata con la retrocessione all’ultimo posto, è comprensibile però come questo non fosse il miglior contesto per rilanciarsi dopo aver affrontato simili problematiche. A Bari, tuttavia, la storia è diversa, e ci auguriamo che casa sua possa diventare davvero un trampolino per ritornare ad un livello al quale ha dimostrato di appartenere.
Torniamo però a quella promessa tra Gaetano e il suo amato nonno. Quel bambino sognante gli promise che un giorno avrebbe esordito al San Nicola. E, a dirla tutta, questo speciale accordo è stato già onorato. Quel bambino, però, non si sarebbe mai aspettato di tornare a giocare un giorno in quello stesso stadio, ma con l’aspettativa di essere uno dei centrocampisti potenzialmente più incisivi della sua categoria, e avendo dalla sua l’amore incondizionato di tutta la sua gente. Lui no, ma suo nonno probabilmente lo sapeva, e oggi sarà senza dubbio estremamente felice. Del resto, certe cose, i nonni le sanno e basta.