Dallo PSICODRAMMA Samp al disastro Brescia e l’intuizione Alvini: i 5️⃣ momenti CHIAVE della Serie B nel 2025 | OneFootball

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·31 de dezembro de 2025

Dallo PSICODRAMMA Samp al disastro Brescia e l’intuizione Alvini: i 5️⃣ momenti CHIAVE della Serie B nel 2025

Imagem do artigo:Dallo PSICODRAMMA Samp al disastro Brescia e l’intuizione Alvini: i 5️⃣ momenti CHIAVE della Serie B nel 2025

Come ben sappiamo, il campionato di Serie B è lungo e tortuoso e talvolta regala risvolti e vicissitudini incredibili al suo interno; rimonte assurde, crolli a picco, fallimenti, retrocessioni impronosticabili e glow-up altrettanto imprevedibili. Sono proprio queste le emozioni che ci fanno vivere e amare alla follia la nostra cadetteria, anche quando tutto ciò non riguarda direttamente la nostra squadra del cuore.

Malgrado la quantità gigantesca di partite ed episodi, è indubbio che si possano individuare quegli avvenimenti che hanno cambiato radicalmente il futuro prossimo di una determinata squadra o della Serie B in generale: noi di Pianeta Serie B, una volta quantificata la mole di quelli più significativi, abbiamo ristretto il campo ai 5 momenti chiave che hanno maggiormente caratterizzato il 2025 di Serie B. Di seguito la lista completa, inserita in rigoroso ordine cronologico.


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1. 04/05: il Pisa torna in Serie A dopo 34 anni di attesa

Il 4 maggio 2025 è una data che rimarrà per sempre impressa nel cuore dei tifosi pisani: il Pisa perde 1-0 al San Nicola contro il Bari, ma è probabilmente la sconfitta più dolce dell’intero campionato. Complice la contemporanea sconfitta dello Spezia contro la Reggiana, la squadra nerazzurra è matematicamente promossa in Serie A dopo 34 anni di lunga attesa. Questo traguardo enorme è il frutto di una cavalcata guidata dal condottiero Filippo Inzaghi, specialista in promozioni cadette, dai trascinatori Tramoni, Moreo, Lind, dalle frecce Angori e Touré e dai granitici Canestrelli, Caracciolo e Semper. Indimenticabili le immagini della festa in città, segno inconfutabile di un popolo che aspettava trepidante da decenni il momento propizio per esplodere di gioia.

2. 13/05: la Sampdoria retrocede in Serie C per la prima volta nella sua storia (verrà ripescata in seguito alla penalizzazione del Brescia)

Una stagione terribile che si conclude con lo psicodramma che nessuno si sarebbe mai aspettato: la Sampdoria non va oltre lo 0-0 al Romeo Menti contro la Juve Stabia e viene scavalcata in classifica sia dalla Salernitana che dal Frosinone, rispettivamente vittoriose a Cittadella e Reggio Emilia. Questi risultati sanciscono la prima e storica retrocessione dei blucerchiati in Serie C, che giunge tra la furiosa contestazione dei tifosi e l’incredulità generale. Come ben sappiamo, questo verdetto di campo verrà completamente ribaltato dalla penalizzazione di quattro punti inflitta al Brescia, che farà scivolare proprio le Rondinelle al terzultimo posto in classifica; la Sampdoria riuscirà poi miracolosamente a raggiungere una salvezza insperata uscendo vincente dal doppio confronto playout con la Salernitana.

3. 01/06: la Cremonese ribalta ogni pronostico e vola in Serie A dopo aver battuto lo Spezia nella finale playoff

L’1 giugno arriva dall’Alberto Picco un verdetto altrettanto clamoroso: dopo lo scialbo 0-0 della finale di andata, la Cremonese ribalta ogni pronostico e si impone 2-3 sullo Spezia in una gara dalle mille emozioni, conquistando una sensazionale promozione in Serie A. Grande rammarico per i bianconeri che, dopo un campionato intero appaiati a Sassuolo e Pisa, erano già pronti a festeggiare il traguardo davanti ai propri tifosi e che invece si sono ritrovati a fronteggiare una cocente delusione. Questa partita ha inoltre avuto dei risvolti importantissimi e diametralmente opposti per entrambi i club: la Cremonese sta viaggiando a ritmi forsennati in Serie A grazie alle idee e al calcio proposto da Davide Nicola, mentre lo Spezia pare non essersi ancora ripreso dalla batosta psicologica e, dopo un cambio allenatore ed innumerevoli difficoltà incontrate, naviga a fatica a poche lunghezze di distanza dalla zona retrocessione.

4. 06/06: il presidente Cellino non paga i debiti e scompare, il Brescia fallisce dopo 114 anni di storia

A Brescia accade l’impensabile: dalla gioia e l’ebbrezza per l’ennesima salvezza al cardiopalma si passa, nel giro di pochi giorni, allo sconforto per la penalizzazione di quattro punti inflitta dal Tribunale e la conseguente retrocessione in Serie C. Purtroppo, siccome al peggio non c’è mai fine, questa non sarà la peggiore notizia dell’anno per il popolo bresciano: il presidente Massimo Cellino, già da tempo in rotta di collisione con la piazza e in procinto di cedere la società, avrebbe l’onere di risarcire il debito da 3 milioni di euro, ma decide di tagliare i ponti e scappare a poche ore dalla deadline per i pagamenti. Il Brescia viene incredibilmente abbandonato al proprio destino e fallisce dopo 114 anni di storia.

5. 02/07: il Frosinone affida la guida tecnica a Massimiliano Alvini

Dopo una stagione alquanto turbolenta e una salvezza strappata per il rotto della cuffia, il Frosinone sorprende addetti ai lavori e tifosi e decide di affidare la panchina a Massimiliano Alvini. In tanti storcono il naso non appena vengono a conoscenza della scelta: non sono bastate le pene dell’Inferno passate durante l’anno, ora si puntano tutte le fiches su un allenatore reduce da due esperienze estremamente negative come quelle di La Spezia e Cosenza? Ancora una volta, però, il presidente Stirpe e la dirigenza gialloblù ci hanno visto lungo: Alvini prende una squadra giovane, fragile e inesperta e la rivolta come un calzino, permettendole di rilasciare tutto quel potenziale immagazzinato e rimasto inespresso. Il tecnico toscano si inventa un 4-2-3-1 camaleontico e sfavillante, conferendo pieni poteri ad uno straripante Fares Ghedjemis e affidando le chiavi del centrocampo a Giacomo Calò e Ilias Koutsoupias, che si riscoprono persino goleador. A parte gli assoli dei singoli, sono gli equilibri di squadra che funzionano: ad una giornata dal giro di boa, in testa alla classifica non c’è né il Palermo, né il Monza, ma nemmeno il Venezia. È il Frosinone a guardare tutti dall’alto in basso, e avrei sfidato chiunque a prevederlo a bocce ferme. Massimiliano Alvini zittisce i diffidenti e si prende una discreta rivincita contro quelli che lo davano già per finito; ora però, per entrare negli annali, occorre concludere l’opera con un girone di ritorno da incorniciare.

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