Lazionews24
·25 de setembro de 2025
De Grandis insinua il dubbio: «Sicuri che Basic sia meglio di Tavares mezzala?»

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L’emergenza a centrocampo costringe la Lazio a pensare a soluzioni creative, e c’è chi non esclude nemmeno gli esperimenti più audaci. Il giornalista di Sky, Stefano De Grandis, intervenendo ai microfoni di Radiosei, ha analizzato il momento biancoceleste, lanciando una suggestione tattica che affonda le radici nella storia del club e difendendo Matías Vecino dalle critiche.
De Grandis ha aperto a una clamorosa riconversione di Nuno Tavares a mezzala, ha analizzato i dati contraddittori della squadra e ha commentato l’incredibile errore di Dia nel derby.
«Siamo sicuri che Basic sia meglio di Tavares da mezzala? Secondo me Tavares ha una buona tecnica qualche spunto, potrebbe fare la mezzala come fece Lulic con Reja, ovviamente è un esperimento dovuto all’emergenza a centrocampo. Stavo vedendo un po’ di dati, siamo quinti per expected goals creati ma ci sono dati molto negativi che non mi fanno vedere la Lazio in una posizione migliore del settimo posto. Dia quando entra con la sua velocità riesce sempre a creare qualcosa, però se sbagli un goal come quello al derby il dato sugli expected goals non conta niente, e io apprezzo molto Dia per la sua velocità. Non penso che Vecino sia un “malato immaginario”, sui problemi fisici le tentazioni del giocatore sono importanti, non penso che si stia tirando indietro».
L’analisi di De Grandis è a tutto tondo. Da un lato, l’ipotesi Tavares, un’idea nata dalla necessità ma supportata dal precedente illustre di Senad Lulić, che proprio da esterno fu trasformato in un centrocampista dominante. Dall’altro, una critica alla mancanza di cinismo della squadra: i dati sugli Expected Goals dicono che la Lazio crea molto, ma l’errore di Dia nel derby è il simbolo di una sterilità che rende inutili le statistiche. Infine, una difesa netta per Vecino: per il giornalista non si tratta di un giocatore che si tira indietro, ma di un atleta che sta affrontando un reale problema fisico. Un quadro complesso, in cui Sarri è chiamato a trovare soluzioni, forse anche le più inaspettate.