De Laurentiis: «In Nba tutti miliardari senza le retrocessioni» | OneFootball

De Laurentiis: «In Nba tutti miliardari senza le retrocessioni» | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcio e Finanza

Calcio e Finanza

·02 de dezembro de 2025

De Laurentiis: «In Nba tutti miliardari senza le retrocessioni»

Imagem do artigo:De Laurentiis: «In Nba tutti miliardari senza le retrocessioni»

Da diversi mesi il patron e presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, sostiene che il calcio, inteso nella sua interezza, ha bisogno di riforme strutturali per poter andare avanti, visto che l’attuale modello non è più sostenibile, sia dal punto di vista degli infortuni e dei calendari che da quello economico.

«Il problema sono sempre gli infortuni che sono imponderabili: non si possono prevedere – ha dichiarato il numero uno del Napoli a margine della cerimonia del Gran Galà del Calcio –. Nessuno si sarebbe aspettato che sette giocatori di quel livello venissero a mancare, ci può stare che uno sbagli qualcosa. Si fa sempre una grande tragedia o una grande festa: le cose serie nel calcio purtroppo non esistono, lo dovremmo gestire noi ma le istituzioni calcistiche ci prendono per mano e ci trascinano nei loro percorsi dorati, a loro interessa solo il mantenimento della poltrona e noi veniamo utilizzati come se fossimo merce di scambio, della loro condizione e supremazia. Il calcio è vecchio, anzi stravecchio».


Vídeos OneFootball


Su cosa serve: «Si cerca sempre di togliere molto ai campionati nazionali, se non ce la faranno più e ci siamo quasi: il calcio non appartiene a tre-quattro nazioni, ma al mondo intero. Bisognerebbe capire dove stanno i problemi di una non finanziabilità del calcio stesso. Bisogna, dal mio punto di vista, sparecchiare la tavola da tutto ciò che è vecchio: facciamo tutti questi regolamenti, parliamo di impresa e imprenditorialità ma ci comportiamo da impiegati di un grande sistema in cui comandano solo due personaggi. Mi sembra un po’ triste e anacronistico, irreale: andiamo verso un futuro fatto di IA e innovazione completa, che nella mia vita non è mai mancata, mentre è quello che manca al calcio».

«Vedo qui tante istituzioni. Non si può più andare avanti così – ha continuato De Laurentiis –. Non è possibile che i campionati non contino come la cosa più importante per i tifosi che ci seguono. Loro sono i nostri committenti. C’è un problema. Veltroni ha cambiato il calcio dicendo delle società di capitali, ma se così è tutte le istituzioni che girano attorno dovrebbero rendersene conto e fare il giusto per le società».

Sul campionato italiano: «Noi dovremmo cominciare il campionato in un momento e, se fossimo meno società e meno squadre, chiuderemmo il campionato anzitempo e ci sarebbe tutto il tempo per far sì che le nazionali non levino energie ai club. Il numero non conta, ma conta la qualità delle squadre. Qui c’è un grande errore: le retrocessioni. Se tu hai la Spada di Damocle di retrocedere e se hai una società più piccola, hai paura di investire, perché hai la spada sulla testa. In Nba non ci sono retrocessioni e sono diventati tutti miliardari. Ma io ci vorrei vedere i proprietari dei fondi, vorrei vedere i proprietari veri delle società che non hanno la consapevolezza di dover fare la gavetta in un contesto di cui, forse, capiscono poco».

Saiba mais sobre o veículo