Cagliarinews24
·03 de março de 2025
De Paola: «Viola lo vedrei bene in questo ruolo. Nel primo tempo ok Augello ed Obert ma nel secondo…»

In partnership with
Yahoo sportsCagliarinews24
·03 de março de 2025
Luciano De Paola ha commentato l’andamento del match del Dall’Ara per “Rossoblù 100”, trasmissione diretta da Bruno Corda. L’ex centrocampista del Cagliari ha rilasciato delle dichiarazioni sulla partita finita 2-1 con il Bologna di Vincenzo Italiano. Le sue parole:
LA PARTITA – «Bologna-Cagliari? Nel primo tempo ho visto una squadra quadrata ed attenta nella gestine difensiva, bravi soprattutto Obert e Augello nelle chiusure. La coppia Piccoli-Luvumbo mi è sembrata una buona scelta da parte di Nicola, si trovano bene perché uno è rapido e veloce mentre l’altro è un giocatore di forza e che sa tenere palla. Italiano ha fatto la partita sugli esterni avendo gente come Cambiaghi, Orsolini e Dominguez, oltre a Castro lì davanti, è questo il suo gioco! Il Cagliari ha sofferto nel primo tempo per poi andare proprio in difficoltà nella ripresa, è il calcio».
VIOLA – «Viola è un giocatore che conosco bene e che ha delle grandissime qualità, il Cagliari in casa deve avere sempre un centrocampista di forza e copertura affiancano da uno che sappia giocare davvero a calcio. Penso che Viola per un 4-2-3-1 sia il giocatore giusto ma Nicola entra in grande difficoltà, preferisce aspettare e ripartire che a fare calcio!».
CARRIERA – «Nella mia carriera mi sono trovato bene con due giocatori: Bernardini, con il quale abbiamo vinto, e l’altro era Sergio Domini, un giocatore come Lucio. Lui era un talentuoso, era una mezzala che quando aveva la palla vedeva la giocata prima degli altri, era uno come Doni dei tempi del Brescia. Io ero un giocatore che doveva leggere le giocate, prendere palla e portarla a Bernardini, nel nostro calcio il mediano doveva fare queste cose».
RANIERI E GIOVANNELLI – «La fortuna di Ranieri siamo stati noi, gli allenatori forti sono quelli che hanno giocatori forti, questo al di là della carriera che ha fatto il mister. Ai tempi si fece la scelta tecnica e Lucio Bernardini risultava di troppo dato che c’erano Matteoli e gli altri, decisero Longo ed il mister. Claudio era uno che i giocatori se le teneva fino alla morte se gli servivano, poi quando arriva il momento li lascia come nel caso di Giovannelli quando poi arrivò Firicano. Ranieri gli disse che avrebbe giocato quest’ultimo e Giovannelli disse che se ne sarebbe andato, l’errore più grande che ha fatto. Era lui l’anima del nostro spogliatoio, se fosse rimasto più avanti avrebbe potuto continuare a lavorare con Ranieri».