Inter News 24
·01 de dezembro de 2025
Diouf sorprende da esterno destro anche in Pisa Inter, ecco da dove nasce l’idea di Chivu di provarlo lì: il retroscena

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·01 de dezembro de 2025

Aspetti il rilancio di Luis Henrique e ti ritrovi, a sorpresa, Andy Diouf. Il centrocampista francese, arrivato in estate dal Lens per una cifra importante vicina ai 25 milioni di euro (bonus compresi), sembrava già essere stato catalogato frettolosamente come un “reso” da effettuare al più presto. Le sue prime, brevi apparizioni con la maglia della Beneamata erano state caratterizzate da giocate goffe, alimentando lo scetticismo di chi lo vedeva solo come il costoso ripiego dopo il mancato arrivo di Manu Koné, il mediano finito poi alla Roma. L’Inter lo aveva scelto per aggiungere fisicità a un reparto tecnico formato da Barella, Mkhitaryan e Calhanoglu, ma l’ambientamento tattico è stato più duro del previsto.
La svolta, però, come rivelato da Calciomercato.com, è arrivata nel momento più inatteso e in una zona di campo inedita. Tra i minuti finali del derby e lo spezzone nella trasferta di Pisa, Diouf ha dato un senso alla sua presenza non agendo da mediano, bensì interpretando il ruolo di esterno destro “alla Denzel Dumfries“. Una mossa figlia dell’emergenza e del problem solving attuato da Cristian Chivu: con l’olandese ai box per infortunio, Carlos Augusto in difficoltà a piede invertito e Luis Henrique incapace di sbocciare, il tecnico nerazzurro ha notato in allenamento la tendenza del francese a puntare l’uomo con insistenza. Se i tempi di gioco in mediana mancano ancora, la capacità di saltare l’avversario nell’uno contro uno è apparsa evidente, convincendo lo staff a tentare l’esperimento.
Si tratta chiaramente di un adattamento in un contesto di urgenza. Lo stesso Diouf ha ammesso con onestà nel post-partita: «Non è il mio ruolo, gioco meglio in mezzo, ma voglio aiutare la squadra step by step». Un sacrificio apprezzato pubblicamente da Chivu, che ha spiegato la scelta tattica: «Ci mancava lo spunto e Andy in questo è bravo. Da quinto sai che puoi concedere qualcosa dietro, ma puoi punire l’avversario». In soli 28 minuti totali tra Milan e Pisa, il classe 2003 ha ribaltato le gerarchie emotive, conquistando un po’ di quella fiducia che sembrava persa.









































